NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Disse Buccio: - Oh, di che? non ho malinconia alcuna.
     E frate Domenico disse: - Veramente io il so per rivelazione di santo Francesco; e per verità io volea venire a casa tua per una reliquia che la tua donna portò a questi dì. E acciocché tu le sappi bene, noi abbiamo una reliquia, la quale ha grandissima virtù a fare generare le donne che non menano figliuoli, e queste sono li panni di gamba del beato messer santo Francesco, le quali spesse prestiamo per questa cagione; e recandole una donna, che l'avea accattate, alla nostra sagrestia, abbattendovisi la donna tua, e sentendo la virtù loro, e ch'ella era sterile, con grandissima benignità me le chiese, acciocché santo Francesco le desse grazia di fare figliuoli, com'ella desiderava; ed io, considerando l'amore che io ti porto, gliele prestai, ed halle tenute più dì. Ora, essendomi chieste per altre donne, ché ce ne sono assai che non fanno figliuoli, ce ne conviene pur servire, ed esserne più larghi forse che non si converrebbe; sì che io t'ho chiarito, s'alcuno sospetto avessi. E però ti prego che non t'incresca che andiamo per esse con quella reverenza che si conviene, perocché sono reliquie di povertà e d'umiltà.

     Detto che ebbe il frate queste parole, disse Buccio: - Io credo che voi siate l'Angelo di Dio, che ogni cosa m'avete detto di che io dubitava, e avetemi ben chiarito ogni mio sospetto che era di male, dove egli è sommo bene.
     E così si misono in via, andando alla casa di detto Buccio; là dove giunti, disse il frate: - Dov'è questa santa reliquia?


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