Opere di letteratura italiana e straniera |
El Grasso incominciò da capo, et insino alla fine gli disse quello che gli era intervenuto, con fatica celando le lacrime, pregandolo strettamente di due cose: l'una, che mai con persona di questo ne parlassi per l'onore suo; l'altra, che gli dessi qualche consiglio e rimedio, aggiungendovi: Ché so che avete lungamente lette di molte cose, e storie d'antichi, e di moderni, e di uomini che hanno scritto molti avvenimenti: trovasti voi mai simile caso? El valente uomo, udito costui, subito considerato el fatto, immaginò delle due cose dovere essere l'una, cioè, o che costui fussi uscito del manico per qualche umore malinconico superchio, o per questo caso presente, come uomo di poco animo, o per qualche altro; o veramente che la fussi una beffe, com'ella era: e per intenderlo meglio, a questo rispuose averne di molti letto, cioè, d'essere diventato di uno un altro, e che quello non era caso nuovo; sanzaché ci era peggio, che ci era di quelli che erano diventati animali bruti, come fu Apuleio, che diventò asino, et Ateon, che diventò cervio: e di molti altri si legge ch'io non ho testé nella mente (come colui che fe pensiero di trarsi un poco di mattana). A cui el Grasso disse: Oh! questo non arei io mai creduto; e quella fede vi dava che si dà a ogni cosa vera; poi soggiunse: Ora ditemi, se io, che era el Grasso, sono diventato Matteo, di lui che ne debbe essere? A cui el Dottore rispose: È necessario ch'e'sia diventato el Grasso; questo è caso scambievole, e così suole intervenire, per quello che si legge e per quello ch'io abbi veduto insino a qui, che pure è stato qualche volta; et altrimenti non può essere: ben lo vorre' io un poco vedere costui: questo è bene un caso da ridersene: A cui e' non toccassi, disse el Grasso. Egli è così, seguitò el giudice, gran disgrazie sono, e Dio ne guardi ogni uomo; tutti siamo sotto questo bastone. Io ebbi già un mio lavoratore, a cui intervenne questo caso medesimo. El Grasso sospirava molto forte, e non sapeva più che si dire, poiché così era. El giudice aggiunse: El simile si legge de' compagni di Ulisse, e d'altri trasmutatj da Circe. È il vero per quello che io oda et anche abbi letto, s'io mi ricordo bene, che qualcuno n'è già ritornato, ma rade volte adiviene, se il caso invecchia punto (per metterlo in più viluppi; d'onde el Grasso stupiva). E stando in questi termini egli era circa a nona che non aveva ancora mangiato, quando due fratelli di questo Matteo vennono alla Mercatanzia, e domandarono el notaio della cassa, se quivi fussi preso uno loro fratello ch'aveva nome Matteo, e per quanto e' v'era, perché volevano trarlo di prigione: el notajo della cassa disse di sì, e facendo vista di cercarlo in sul libro, dopo alcuno volgere di carte, disse: E' c'è per tanto, a pitizione del tale. Troppi sono, disse uno di loro; poi dissono: Noi gli vorremmo un poco parlare, e poi daremo ordine a pagare per lui; et andati alla prigione dissono a uno che era alla graticola: Di' costà a Matteo che sono qui due sua fratelli, che si faccia un poco costi; e nel guardare in là, troppo bene e vi conobbono questo dottore a caso, che parlava col Grasso. Fattogli la 'mbasciata, el Grasso dimandò el dottore quello che avvenne poi al suo lavoratore; e dicendogli che non ritornò mai, el Grasso raddoppiato di pensieri venne alla grata, e salutògli, a cui el maggiore di que' fratelli cominciò a dire: Pure sono delle tue usate, Matteo (sempre guardandolo in viso); tu sai quante volte noi t'abbiàno di questi tuoi cattivi modi amunito, e quante volte noi t'abbiàno cavato di questa prigione e dell'altre, e non giova el dirti nulla, ché sempre fai peggio: come noi siamo agiati al farlo Dio lo sa meglio che persona; ché hai consumato da uno pezzo in qua un tesoro: e in che videsene mai nulla di bene di cosa che tu spendessi? anzi te gli hai gettati via, e bubbolati. Sanza che a giuoco ognuno si fa beffe di te: che non ti sono mezzi rubati? e noi ne patiàno le pene, et anche è la vergogna tutta nostra, ché tu non la temi punto; anzi pare che tu faccia ogni cosa per vituperare el
compagno, e parti avere giustificato la causa, quando tu hai detto, Tu m'hai colto in iscambio. Se' tu un bambino? tu se' pure oramai fuori di fanciullo. Ma sia certo di questo, che, se non fusse per lo onore nostro e per gli stimoli di nostra madre, di che e' el duole più che di te, ch'é vecchia e cagionevole a quel modo, questa era quella volta, tante ce n'hai fatte, che noi v'aremo lasciato Pensare a te; e protestianti questa volta per sempre, che, se tu c'incappi mai più, vadine che vuole, tu el starai un buon pezzo più che tu non vorrai: e bàstiti questo per questa volta. E stato un poco sopra sé sanza dir nulla, seguitò: E per non essere ogni dì veduto fare queste novelle, noi verréno per te stasera colà in su l'avemaria, quand'e' ci sarà meno gente, che ognuno non abbi a sapere le nostre miserie, e non abbiàno tanta vergogna de' fatti tua. El Grasso si voltò loro con buone parole, parendogli oramai senza nessuno dubbio essere Matteo (da che costoro sborsavano, et amenduni continovamente l'avevano guardato in viso, e non v'era buio) dicendo loro, che per certo mai più avrebbono briga de' fatti sua, e che non terrebbe più e modi ch'egli aveva fatto in sino a quivi; e che se mai più e' cadeva in simili errori e' si facessero beffe di lui, e della madre, e d'ogni mezzo ch'egli adoperassi, risolvendosi in tutto oramai essere Matteo, pregandogli per Dio, che, come fussi l'ora, che venisseno per lui; e loro dissono di farlo, e partironsi, e lui si tornò a dietro e disse a quel dottore, tirandolo da sé a lui: Ella ci è più bella, perocché sono venuti qua a me due fratelli di Matteo, di questo Matteo in cui scambio io ci sono; come ho io a dire? (e guardava in viso el giudice) e hannomi parlato a faccia a faccia amenduni, et a lume, come voi potesti vedere, né altrimenti che se io fussi Matteo, e dopo una lunga amunizione m'hanno detto, che all'avemaria verranno per me, e trarrannomi di prigione, soggiugnendo: Da quinci indietro mai non l'arei creduto; ma io sono ora chiaro di quello che voi mi dite: poi disse: Sicché quel vostro lavoratore non ritornò mai quel primo. Non mai el poveretto, disse el giudice. El Grasso lasciò andare un gran sospiro, poi soggiunse e disse: Ecco, che mi traggano di qui, dove andrò io, e dove tornerò? a casa mia non sarebbe da tornare: ma quale è la casa mia? questo è el bello: intendetemi voi (e guardava el giudice); imperocché, se v'è el Grasso, ché v'è di certo, ché l'ho udito con questi orecchi, che dirò io, che io non sono tenuto pazzo e uccellato? Oh ben sapete: io andrò in casa come mia; el Grasso vi sarà per avventura, e dirà: È costui impazzato? e se non v'è, e torni poi, e truòvimivi, come andrà questo fatto? Chi ha a rimanere quivi, chi se n'ha andare? e soggiugneva: Ben sapete: oh s'io non vi fussi stato, non m'arebbe mia madre fatto cercare, e trovatomi s'io fussi stato nelle stelle? ma veggendoselo innanzi non l'è noto questo caso. El giudice con gran fatica teneva le risa. et aveva uno piacere inestimabile, e disse: Non v'andare, ma vattene con questi che dicono essere tua fratelli, e vedi dove ti menano, e quello che fanno di te: che puo' tu perdere di questo? innanzi la mano, e' pagano pure per te. Egli è el vero, disse el Grasso; e 'l giudice seguitò: Et uscirai di prigione, et avendoti per fratello senza dubbio, chi sa, forse che ara' tu migliorato: e' sono forse più ricchi di te.
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