NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Stando in questa contenzione il Piovano s'accosta ed intende la questione delle quattro tinche tolte; volgesi a quel sanese che l'avea perdute e dice:
     - Tu hai il viso di reio e poi perdi il pesce che ancora t'è peggio la vergogna che il danno. Se tu avessi fatto come ho fatto io non le avresti tu perdute. Io mi son messe le mie nella manica e so che non mi saranno tolte che io non me ne accorga.
     E mostratogli la manica soggiunse:
     - Io non voglio che si possa dire che mi sia stata fatta alcuna natta in Siena, perché innanzi che io mi partissi da Firenze mi fu detto come i giovani di questa nobile città erano così grandi nattaioli.
     Né seppe più che si dire quel sanese; vergognossi e andossene senza tinche le quali se le portò il Piovano insieme col prete a casa e goderonsele alla barba di quella bestia che le perdé.

     (Facezia X)



     CONSIGLIO DEL PIOVANO AL GRASSO LEGNAIOLO
     Consiglio dato dal Piovano Arlotto a quel tondo babbeo del Grasso legnajolo quando doveva andare in pellegrinaggio a S. Antonio di Vienna.

     I
     L Grasso legnajolo accattò danari per Dio per andàre a S. Antonio di Vienna, e poi non v'andò; fu più per sua malignità e tristizia che per altra cagione.
     Un dì vergognosamente dice al Piovano: - Io vorrei che voi mi consigliaste che modo io abbia a tenere per difendermi da questo grave errore ch'io ho commesso e di questo romore ch'io a ogn'ora addosso da ciascuno per non essere ito a sodisfare il voto a S. Antonio di Vienna. Non posso più andare a Firenze, né in altro luogo, che forte mi vergogno.


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