NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Disse il Piovano:
     - Tu non ti vergognasti però di rubare que' denari i quali tu accattasti per andare a S. Antonio e non vi andasti, e sai che non son tuoi e non li vuoi però rendere, e non te ne penti; so che ti parvero pochi e sai che tu gli tieni contro a ogni debito di coscienza e so che non li vuoi a verun modo restituire. Se tu mi vuoi donare due opere ad acconciar legname io t'insegnerò non ti sia mai dato noia, e ti affermerò nella tua malignità e tristizia.
     Rispose il Grasso:
     - Io son contento.
     Disse il Piovano:
     - Dammi prima le due opere poiché tu l'appiccasti al barone S. Antonio, più volentieri l'appiccheresti a me, potendo.
     Tant'è che il Grasso aiutò due opere al Piovano, poi gli dette questo rimedio, e disse:
     - Vattene domani a Firenze e passa per borgo S. Lorenzo ti vedrà Antonio dal ponte e ti dirà: "Addio Grasso, tu accattasti e non andasti al viaggio". Risponderai arditamente come fanno i tuoi pari tristi: "E destimi tu cosa alcuna?". Se dice di no, rispondi con audacia: "Che impaccio te ne hai tu a dare?". E poi va' per il fatto tuo. Passa per Mercato vecchio; ti vedrà il Repole, o qualcun altro. Se dicono: "Addio Grasso, tu l'appiccasti al barbuto S. Antonio". Rispondi forte con audacia: "E destimi tu cosa alcuna?". Se dice: "Tu sai bene che in due volte io ti detti nove quattrini di limosina". Rispondi subito: "Eccoti soldi diciottoo e vacci tu per me". Farai così pochissime volte che tu sarai lasciato vivere e ti parrà d'esser libero della vergogna ma non della tristizia, la quale ti manderà a casa il diavolo vestito e calzato.


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