NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     - Piovano che avete voi questa sera che state così in estasi? Pare impossibile, è contro il vostro costume e natura che sempre solete star lieto e giocondo. Se voi vi sentite male, o briga alcuna, ditelo, che non è cosa che io e tutti i miei parenti, non adoperassimo per voi.
     Stimando l'oste che avesse ricevuto qualche villania da qualc'uno in Casentino, perché que' contadini sono mal'uomini
     Rispose il Piovano:
     - E' m'è avvenuto un tristo caso che m'è cascato di questo carnaiolo circa a quattordici lire di moneta e diciannove fiorini larghi, ma io ho speranza di ritrovarne qualcuno, perch'io so non gli ho perduti da cinque miglia in qua; nel tal luogo io bevvi, e nel montare a cavallo da lì a mezzo miglio che io ero sceso per spandere acqua, il carnajolo si stracciò a una bulletta dell'arcione e que' denari mi son cascati a poco a poco dal luogo dov'è rotto il carnajolo e so che per il tempo niuno è venuto dietro di me. Voglio un servizio da te che domattina a buon'ora, se non piove, che tu venga meco o mandi, ch'io spero di ritrovarne qualcuno.

     Non più dette queste parole si viddero partire que' contadini piano piano a due, a quattro, a sei, e non ve ne restò veruno e tra loro fecero un certo pissi pissi ed insieme consigliarono che in quel punto si dovesse andare a cercare que' denari per rubarli al Piovano.
     E di subito con fiaccole e lanterne e con capperoni, pochi non curando il maltempo che forte pioveva, andarono a cercare di questi denari e tra gli altri fu un figliuolo dell'oste e due suoi nipoti i quali ebbero la mala e pessima notte, e più di tre n'ammalò di pessime febbri, ed il nostro Piovano stette al fuoco largo e trionfò, ed i contadini trovarono i denari in sogno.


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