NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     L'oste la mattina gli volle donare lo scocco e voleva andare ad aiutarlo a cercare e non sapeva che que' villani vi fossero iti la notte.
     (Facezia XXXIV)



     LA BANDIERA DEL PIOVANO ARLOTTO
     Il Piovano Arlotto spiega in confessione un sogno ad un sarto ladracchiolo, il quale aveva veduto il diavolo sventolare una bandiera fatta di mille colori.

     E
     RA un sartore amico al Piovano Arlotto, stato lungo tempo suo vicino in Firenze, ed aveva nome di esser buon maestro della sua arte, ma fama trista d'esser ladro e cattivo.
     Qualche volta il Piovano lo aveva ripreso, benché poco giovasse; avvenne che un giorno si ammalò d'una pericolosa e continua febbre, la quale fu lunga che durò circa a tre mesi ed alla fine sempre peggiorando, né si voleva confessare né prendere comunione, di che il Piovano molte volte lo riprese e stando in quest'ostinazione, una notte sognò che gli pareva vedere un uomo con una bandiera in mano ed invitarlo ad andare con esso lui.

     La bandiera pareva dipinta di molte ragioni di colori, quasi di tutti quelli che si potevano trovare.
     La mattina destatosi tutto spaventato mandò per il Piovano Arlotto e narrogli tutto il fatto; rispose il Piovano:
     - Tu se' ostinato ed ogni dì peggiori, e non ti vuoi riconciliare con Domeneddio; se ti vuoi confessare io ti dirò che visione è quella.
     Tra per paura, o preghi, o minacce, acconsentì di confessarsi e nella confessione il Piovano gli disse che colui che gli apparve era il diavolo, e que' colori erano tutte le ragioni, de' panni che aveva rubato nel tagliare e confessogli che esso da cinquant'anni in qua aveva fatta l'arte del rubare.


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