NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Disse il Piovano:
     - E' ti bisogna restituire questa roba.
     Rispose il sarto:
     - Questo non è possibile, io non potrei restituirla d'un denaro, e do che ho rubato da cinquant'anni in qua non lo restituirebbe tutto il mio vicinato, però che io vi prometto che mai tagliai cosa o alcun panno, quantunque piccolo, che almeno io non abbia rubato un palmo per un paio di manichetti e se io avessi il modo, restituirei volentieri.
     Disse il Piovano:
     - Io ti darò il modo che sempre te ne ricorderai: son certo che tu hai fatta la confessione vera come fedele cristiano, e poiché se' tanto trascorso nel male, e nel rubare, e di' che nel tagliare mai ti ricorderesti se non di tòrre qualcosa, fai che quando tagli tu abbi sempre un fattorino teco e voglio che senza scoprirgli altro, per tuo onore, che tu lo ammonisca come tu poni le cesoie sul panno egli ti dica: "Maestro, quella bandiera" e allora so che ti ricorderai di fare il dovere e non peccherai.

     Disse il sarto:
     - Cotesto è buono ricordo, vi ringrazio, e vi prometto di osservarlo.
     Dopo non molto tempo il sarto guarì in tutto e rimase libero dell'infermità; cominciò ad andare a bottega e quando tagliava sempre aveva seco quando un fattorino e quando un garzone, il quale sempre, come il sartore poneva le cesoie sul panno, a lui diceva:
     - Maestro quella bandiera.
     Ed allora che il sarto aveva allargato la mano per tagliare più panno che non gli bisognava, com' e' sentiva che il fattorino o il garzone gli ricordava la bandiera, tornava al vero segno e faceva il dovere.


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