NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     (Da Il Novellino, XIX)



     LIBERALITÀ DI MESSER BERTRAMO D'AQUINO
     Misser Bertramo d'Aquino ama e non è amato; il marito della donna amata a la similitudine d'un falcone dà molte lode a l'amante, per le quali la muglie se induce a donargli il suo amore; sono insieme; misser Bertrarno la dimanda de la cagione che s'era condutta; il cavaliero usa gratitudine, e, senza toccarla, la lassa schernita.

     N
     ON sono egli multi dì passati, che da un notevole cavaliere me fu per verissimo racentato come nel tempo che fu debellato e morto Manfredo da Carlo primo, e per lui occupato e vinto tutto 'l reame, con la ditta conquista fu un valoroso e strenuo cavaliere, il cui nome fu misser Bertramo d'Aquino, vigoroso ne l'arme e nominato capitano, e altra ciò, savio, proveduto e gagliardo, più che cavaliere che ne l'esercito de ditte re Carlo ne' soi tempi se retrovasse; sì come ogni dì agli amici facea con piacere vedere, e agli inimici con rencrescimento gostare la sua prodezza. Ove dopo l'acquisto del regno el re con sei barone e certesani condutose in Napoli per li delettevoli e suavi frutti che rende la pace a' vincitori, cominciorno ad attendere in giostre, in balli e in altre triunfose feste; e 'tra gli altri che più a sì fatti piaceri attendeva, e forse per recompensa degli affanni negli bellicosi esercizii ricevuti, si era misser Bertramo. Al quale avvenne che, vedendo un dì ad un ballo madonna Fida Torrella, per sì fatta manera de lei se innamoroe, che in niuna altra parte possea i suoi pensieri drizzare; e nonostante che misser Corrado suo marito a lui fusse singulare amico e ne la espedizione de la guerra con esso avesse vigorosamente militato, pur, preso e ligato da colui ch'al suo vigore niuna forza puote o vale, del tutto se dispose, con bene animo seguire la cominciata impresa; e per lei cominciò a giostrare e a fare de multe magnificenzie; e in diversi modi spendendo e donando del suo, de continuo gli facea intendere, lei più che se medesmo amare. La donna, o che onestissima fusse, o vero per lo soverchio amore che al marito portava, del cavaliere e de' soi vaghiggiamenti fandose beffe e ogni suo operare avendo a nulla, ogni dì più rigida e fiera gli si dimostrava; e come che de tale impresa a lui del tutto fusse fuggita la speranza, nondimeno, come è de costume de cui ferventemente ama, de continuo il desiderio in maiore fiamma crescendo augmentava. E in tale reo stato dimorando, senza mai una sola guardatura con piacevolezza essergli concessa, avvenne che un dì misser Corrado e la muglie andando a caccia de sparvieri con altri cavalieri e donne, impensatamente se levorno una brigata de stame, dietro a le quali vedero un salvaggio falcone, che in quello istante tutte le disbarattò, e in manera che a niuna fu concesso con l'altre insieme unirse. De che coloro ne ferno gran festa, e tra gli altri misser Corrado con allegro volto disse che gli parea aver visto a la similitudine del falcone misser Bertramo suo capitano ne la battaglia cacciando ed effugando gli nimici, e per modo tale che, ove lui apparea con la lanza e con la spada, niune de' suoi avversarii ardeva d'aspettarlo, aggiungendo che non solo come 'l visto falcone seguendo le fuggite starne, ma come un fiero leone fra vilissime percore tra 'l fatto d'arme de continuo si dimostrava. E altra de quello, sopra di ciò il ragionarè (continuando), non sapendo che 'l cavaliere, de cui sì largo parlava; de la muglie fusse in alcun modo invaghito, racontò tante altre digne parte de soe virtù, piacevolezze e magnificenzie, che ivi non restò persona alcuna, che non gli dovenisse assai più partesana che non era lui. E tra gli altri madonna Fiola, che già mai né lui né soe virtù gli erano nel petto possute intrare, udendo tante lode dargli dal suo mairito, a le parole del quale dava mirabile fede, gli fu cagione de la passata durezza in sommamente amarlo convertire; e retornata a casa ligata, unde sciolta ne era uscita, desiderava che 'l suo amante passasse, a ciò che, con piacevol vista mostrandoglisi, il facesse accorto essere de qualità e complessione mutata. E come volse la lieta fortuna de tutti dui, che la donna, in questi pensieri stando, vide venire il cavaliere, più polito e bello parendoli che l'usato assai; a la quale, senza speranza de resposta, al 'modo solito fece un'amorosa inclinata; quale da la donna vista, come già preposto avea, con piacevolezza grande gli rendi el saluto debito. De che il cavaliere ultre modo contento e m aravegliato se partì, e a casa retornato, cominciò a pensare e con seco medesmo a travagliarse de tale novità; e cognoscendo, lui per aver niuna cosa leva o strana adoperata, che a tanto graziosa mostrarsegli l'avesse indutta, né sapendo di ciò vero iudicio dare, così confuso dimorando, mandò per uno suo privatissimo amico, consapevole d'ogni suo secreto, al quale lo avvenuto accidente e tutti i sei maravigliosi pensieri pontalmente racontoe. L'amico, che prudente era multo e fuori d'ogni amorosa passione, de lui e suoi pensieri facendosi beffe, così gli respose: - Io non me maraveglio del tuo poco cognoscimento, per averte Amore abbagliato l'intelletto, da non farte cognoscere la qualità e costume de le femine, e quello a che loro defettiva natura le ha produtte. Pensi tu che in niuna de loro, per savia che sia tenuta, se trove fermezza o stabilità alcuna? Certo le più de loro sono incontinenti, senza fede, retrose, vendicatrici, e piene de sospetto, con poco amore, e vòte d'ogni carità. La invidia, come a propria passione, tene il sommo loco nel centro del loro core; in esse non è ragione, né con veruna temperata manera se movono; già mai ne le cause loro alcuno ordine iudiciario se serva, se non a la scapistrata eligendo sempre il peggio, secondo da loro lieve cervello sono tirate, E che ciò sia vero, quante volte averne visto agli dì nostri una donna essere amata e vaghizzata da più e diversi valorosi e de virtù ornati amanti, ed essa, togliendo esempio da la libidinosa lupa, schernendoli tutti, se è data ad uno vile ribaldo, de ogni sceleragine repieno? Dunque cridi tu che costei al mostrarte tanta salvatichezza, per la quale se' stato più volte vicino a la morte, abbia in ciò servato ordine o ragione? si non gloriandose de avere un longo tempo ucellato un così fatto amante come tu sei, e con colore de onestà se è goduta de vederte stentare, e con questo se fa augmentare la fama de soe bellezze. E così anco te poi rendere securo che senza ordine, o tu avernele data di nove cagione, per non deviare da loro reprobata natura, te è mostratase tanto graziosa. Però non dubito che tu, seguendo la pista, ante che 'l pianeto, che adesso regna, tramunte, ottenerai la vittoria de tua longa impresa; è però, senza più indugiare, gli scrivi in bona manera, e cerca de posserle parlare, battendo il ferro ne la sua caldezza, ché certo il disigno reuscirà al tue ottato fine. - E con queste e assai (altre) parole li fe' intendere la qualità e natura de le femine, confortandolo che de niuna loro bona grazia multo se allegrasse, né del contrario soverchiamente se attristasse, però che né de l'uno né de l'altro era da fare multe caso, sì come de cose non durivole e senza fermezza alcuna; anzi de loro cogliere il frutto seconde il dì e la stagione, non pensando mai al passato, né al futuro porre alcuna speranza; e, ciò adoperando, e questa e ognuna de l'altre se troveranne de continuo beffate, e poco o niente foderanno de loro innata malicia e cattività. Il cavaliere, da le parole del vero amico tutto raconfortate, subito, con gran piacere de la nova speranza, la carta prese, e a la amata donna con gran passione scrisse, e dopo lo narrarle il suo ferventissimo amore, da la sua soverchia bellezza causato, e il nove offerirse, insieme con alcun'altre ornate e affettuose parole, gli concludea se degnasse donargli tempo e loco de compita udienza, a ciò che tanti longhissimi affanni da una sola volta parlargli fussero restorati. E quella cautamente mandatali, e da lei con festa recevuta e letta, notando tutte le soe parte, per sì fatta manera gl'introrno al suo de nove contaminate cere, che non solo de prestargli compita udienza, ma senza alcun retegno donargli il suo amore del tutto se dispose; e subito con assai acconcia manera gli respose che la seguente sera al suo giardino a piede de cotal arboro se conducesse e l'attendesse; ché, adermito fusse il suo marito, e 'l resto de le brigate poste in assetto, a lui andarebbe più che volentieri. Il cavaliere letissimo, come ciascuno pò pensare, parendoli che 'l consiglio de l'amico procedesse, co me notte fu, accompagnato da' soi famigli quando era gli parve, al signato loco, aspettando la soa donna, se condusse; la quale, non dopo multe aspettare, sentendo che 'l cavaliere era venuto, quietamente aperto l'uscio ch'al giardino usciva, con menuti passi a lui se ne venne; qual, fattoglisi incontro con le bracce aperte, graziosamente la recevette, dicendo: - Ben venga l'anima mia, per la quale tanti affanni ho già sustenuti! - E dopo milli dulcissimi basi e dati e recevuti, appartati da' famigli, sotto un odorifero pomo arancio se posero a sedere, aspettando il segno de una fida fante che ad una camera terrena li conducesse, ove un letticino con dilicatura e ben profumato per loro avea acconciato, E qui per mano tenendosi, sollazzando e basandosi come negli aspettati ultimi termini d'amore se rechiede, venne nel, disio al cavaliero de domandarla de la cagione de tanta fiera rigidezza per si longo tempo dimostratali e come così de subito fuori d'ogni speranza tanto graziosa e benigna gli era dinanzi apparuta, e fattoli conseguire il digno effetto, quale, pur vedendolo, appena credere il possea. La donna, senza prendere tempo a la resposta, gli disse: - Caro e dulcissimo signore de la vita mia, a la tua piacevole domanda satisfacendo, per quello più breve modo che posso responderò. Egli è vero che tanto tempo cruda e fiera mostrata me te sono, e forsi più assai che a la tua nobilità e virtù non se rechiedeva; e certo tale rigidezza non è stata da altro causata, altre la conservazione del mio onore, che dal ferventissimo amore quale porto e ho portato al mio marito, al quale, per niuno accidente per grande che stato fusse, io pur averia, non che fatta, ma pur pensata cosa alcuna, che in disonore gli retornasse; e quel medesmo amore, che a lui porto, è stato de tale natura e ha avuto in sé tanta forza, da condurne ne le toe amorose bracce; e dirovve il come. L'altro eri, andando a caccia con mio marito e con alcun'altre de le donne nostre, vedemmo un falcone seguendo certe starne, quale, come è de loro costume, subito tutte le disperse. De che mio marito disse che 'l parve vedere misser Bertramo a la battaglia cacciando gli inimici; e ultre ciò, continuando sopra de te il suo ragionare, racontò tant'altre mirabili virtù e somme lode de' fatti toi, che non solo io, che d'amante de ragione era costretta, ma quante ivi ne eravamo, ognuna prega Idio per lo tuo felice stato, e tutte devenemmo desiderose de compiacerte. E più, disse che a lui pareva per debito de toe virtù essere obligato amare cui te amava; e gli contrarii avere per capitali inimici; de che io, che a lui sono tutta ossequiosa, cognoscendo essergli sommamente caro che ognuno te amasse, comprisi che maiormente gli era piacere che le cose soe cordialmente te amassero. E così, a non partire da quindi, sentiva in me essere rotte e spezzate tutte catene e ripari, che al mio duro core, per non amarte, avea già fatti; e assalita da una nova e calente fiamma, tutta me struggeva d'essere dove al tuo piacere sono pur, e intendo d'essere fin che 'l vivere me sarà concesso - Misser Bertramo, che de usare magnificenzie e liberalità grandissimi da li teneri anni era accostumato, odendo che 'l marito de colei, per sì eccessivamente lodarlo e amarlo, la grazia de la muglie gli avea acquistata, mosso da una virtù de vero e ben cavaliere, fra sé, pensando, disse: - Deh! misser Bertramo, serai mai tu villano cavaliere per sì vile e minima cosa, come è l'usare con una donna, ancora che tanti anni l'abbi considerata? E posto che questa fusse la maiore e più cara cosa che donare potissi, non serà tanto più dimostrarse a le cose de poca qualità, sì non a le alte, e quando a se medesmo dispiaceno Tu non trovasti al tuo vivente omo alcuno, che de usar cortesie e liberalità te,avantaggiasse mai; e in che atto potrai mostrare la integrità de toe virtù più che in questo, e massimamente avendola in tua balia, e credendo con lei longo tempo con felicità godere, e con la virtù e ragione vincendo te medesmo, del tuo tanto aspettato desiderio te privi? E altra ciò, se 'l marito de costei te fusse capitale inimico, e de continuo avesse cercato de abbattere la tua fama e gloria, che peggiore e più odiosa vendetta protresti de lui pigliare, che vituperarlo in eterno? Dunque, qual ragione e quale onestà il vole, che se debbiano gli amici come gli inimici trattare? E che queste te sia perfettissimo amico, altre ogni altra passata esperienzia tu lo hai da lei medesma sentito apertamente ché, non per altro che per amore che suo marito te porta, si è qui condutta a donarte il sue amore; quale tu pigliando, che digno merito averà del suo verso de te ben volere, e del sommamente lodarte in assenzia, come negli veri amici se rechiede? Or non piazza a Dio che in cavaliere d'Aquino tal villania casche già mai! - E così, senza più de l'amore o de le bellezze de la donna recordarse, a lei rivolto, disse: - Cara madonna, toglialo Dio che l'amore che me porta il tuo virtuoso marito, con le severchiamente lodarne, insiemi con tant'altre cose per lui ditte e operate verso de me, recevane tale vizioso guidardone de farme in alcuno atto precedere contra le più soe care cose, che in disonore li possano né poco né multo netornare; anzi sempre da qui davanti ponerò per lui la persona e le facultà, come per proprio fratello e lialissimo amico se deveno ponere, e te averò de continuo per sorella, offerendome de quanto che me sia e vaglia, con lo avere e le corporale forze insiemi, per io conservare del tuo onore e bona fama. - E sciolte da un fazzoletto certe ricche gioie, che per donarglile avea portate, gli le bottò in gremio, dicendo: - Porterai queste per mie amore; e recordandote del mio presente adoperare, pensa d'essere più liale a tuo marito che stata non se'. - E teneramente in fronte basatale, e multe grazie rendutele de sua liberale venuta, da lei se partì. Si la donna restasse confusa e schernita, facilmente se po' considerare; pur, tirata da loro innata avarizia, strengendo a sé le carissime gioie, a casa se ne retornò La novella dopo alcun tempo fu resaputa; dove fu dato vanto a misser Bertramo come era soprano ne l'arme, animoso, discrete e proveduto, così de magnificenzie liberalità e somme virtù avanzare ogni altre cavaliere, che dentro e fuori Italia ne la sua età fusse stato già mai.


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