NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Già era dopo questa confessione fatta tutta allegra la Giulietta, in modo che messer Antonio e madonna Giovanna ogni sospetto ch'ella fosse innamorata, aveano lasciato, e credevano ch'ella per istrano e maninconioso accidente avesse i preteriti pianti fatti: e volentieri l'avrebbono lasciata così stare per allora, senza più dire di darle marito; ma tanto dentro in questo fatto erano andati, che più tornare addietro senza incarico non si poteva. Onde volendo il conte di Lodrone, che alcuno suo la donna vedesse, essendo madonna Giovanna alquanto cagionevole della persona, fu ordinato, che la giovane accompagnata da due zie a quel luogo del padre, che avemo nominato, poco fuori della città andar dovesse; al che ella niuna resistenza fece, ed andovvi. Ivi, credendo la Giulietta che il padre così all'improvviso l'avesse fatta venire per darla di subito in mano al secondo sposo, ed avendo seco portata la polvere che il frate le diede, la notte vicino alle quattr'ore chiamata una sua fante, che seco allevata s'era e che quasi come sorella tenea, e fattasi dare una coppa d'acqua fredda, dicendo che per gli cibi della sera avanti sete sostenea, postole dentro la virtuosissima polvere, tutta la si bebbe; e dappoi in presenza della fante e di una sua zia, che con esso lei svegliata s'era, disse: Mio padre per certo contra mio volere non mi darà marito, s'io potrò. Le donne, che di grossa pasta erano, ancora che veduta l'avessero bere la polvere, la quale per rinfrescarsi ella diceva porre nell'acqua, ed avessero udite queste parole, non perciò le intesero o sospicarono d'alcuna cosa, e tornarono a dormire. La Giulietta, spento il lume e partita la fante, fingendo alcuna opportunità naturale, del letto si levò, e tutta de' suoi panni si rivestì; poi tornata nel letto, come se avesse creduto morire, così compose sopra quella il corpo suo meglio ch'ella seppe, e, le mani sopra il bel petto poste in croce, aspettava che il beveraggio operasse; il quale poco oltre a due ore stette a renderla come morta. Venuta la mattina, e il sole gran pezza salito essendo, fu la giovane nella guisa, che detto v'ho, sopra il suo letto ritrovata: ed essendo voluta svegliare, e non si potendo, e già quasi tutta fredda trovandola; ricordandosi la zia e la fante dell'acqua e della polvere, che la notte bevuta avea, e delle parole da lei ragionate; e più vedendola essersi vestita, e da se stessa sopra il letto a quel modo racconcia, la polvere veleno e lei morta senza alcun dubbio giudicarono. Il romore tra le donne si levò grandissimo ed il pianto, massimamente per la sua fante, la quale spesso per nome chiamandola dicea: O madonna, questo è quello che dicevate: mio padre contra mia voglia non mi mariterà! Voi mi dimandaste con inganno la fredda acqua, la quale la vostra dura morte a me trista apparecchiava. O misera me! di cui prima mi dorrò? della morte, o di me stessa? Deh! perché sprezzaste morendo la compagnia d'una vostra serva, la quale vivendo così cara mostraste d'avere; ché così com'io sempre con voi volentieri vivuta sono, così anco volentieri con voi morta sarei. O madonna, io con le mie mani l'acqua vi portai, acciò ch'io, misera me! fossi in questa guisa da voi abbandonata? Io sola voi e me, il vostro padre e la madre vostra ad un tratto averò morto? E così dicendo, salita sopra il letto, la come morta giovane stretta abbracciava.


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