NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Nè che ne gli occhi vostri alberghi amore.
     Né che da quelli il Sol toglie splendore,
     né che le labbra e i denti
     sien bianche perle, e bei rubini ardenti;
     né che i vostri costumi
     faccino nel bordello andare i fiumi.
     Io dirò ben che buona robba sete,
     più che donna che sia.
     E che tal grazia avete
     che a farvelo un Romito scapparia.
     Ma non vo' dir che voi siate divina
     non pisciando acqua lanfa per orina.

     Pip. - Io per me gli arei gittato il mortaio in capo; gliene arei gittato per certo.
     Nan. - Ella, che non è cruda, come non sarai anche tu, se ne tenne ben buona, e ben grande; non pur aspettò il dileguarsi del marito, ma il dì seguente se ne fuggì con seco in casa d'un fornaio amico del frappatoraccio, al quale diede in serbo una cosa da cinger donne. Come il messere vide la cintura, disse in fra sé: gli ambracani saranno buoni per farmene una maniglia al braccio e le galluzze d'oro per empirmi la borsa; e questo dicendo se ne andò a la zecca, e trasformò il metallo senza conio in metallo coniato. Trantasette ducati larghi ebbe da pater nostri che tramezzavano l'ambragatta, i quali giuocò allora allora, e venendosene senza essi a casa del fornaio, entrato in una di quelle rabbie che entrano ne la testa di coloro che son rimasti in asso bontà dell'asso, colto a fegatella la cagion del petorsello, o prezzemolo che lo chiamino le savie Sibille, la ruppe tutta col bastone, e poi con una precissione di pugni, la sospinse giù per la scala.

     Pip. - Buon pro.
     Nan. - Ora ella se ne stette in una stanzetta di non so qual lavandaia una notte senza dormire oncia; onde ebbe agio di pensare a la vendetta, e vi pensò nel modo che io ti dirò. La cinta guasta da la mala persona, fu trafugata dal suo uomo da quella casa del cardinal de la Valle la quale arse non è troppo, ed ella gliene rubò fuori d'un cofano. Ora vedendosene rimasta senza, per vendicarsi contra colui che la pestò ben bene, non pensando a quello che ne potesse riuscire, andò al padrone de la casa abbrusciata e gli disse come il tale aveva la sua cintola. Il gentiluomo, saputo il tutto, fece dar di grappo a chi gliene imbolò; e credendosi il Capitano di Corte Savella per cotale indizio; che egli avesse furate de l'altre zaccare, gli diede parecchie strappate di fune; e così la pecorella con danno e vergogna sua e del marito si rimase, e quello che l'aveva trattata a suo modo, se ne uscì per il rotto de la cuffia.


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