NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     ANTON FRANCESCO GRAZZINI (IL LASCA)

     LA BEFFA A NERI CHIARAMONTESI
     Lo Scheggia coll'aiuto del Monaco e del Pilucca fa una beffa a Neri Chiaramontesi, di maniera che disperato e sconosciuto si parte di Firenze, dove non ritorna mai se non vecchio.

     F
     U dunque in Firenze al tempo dello Scheggia, del Monaco e del Pilucca, che furono compagni e amici grandissimi, faceti e astuti, e gran maestri di beffare altrui, un certo Neri Chiaramontesi, nobile e assai benestante, ma sturato e sagace quanto alcuno altro uomo che fosse allora nella nostra città; e non fu mai persona niuna, che più di lui si dilettasse di far beffe e giostrare altrui; e qualche volta, anzi bene spesso, si trovava co' tre sopraddetti compagni a desinare e a cena in casa messer Mario Tarnaquinci, cavallero Spron d'oro, assai ricco e onorevole; e a' suoi dì aveva fatto mille giarde e natte, senza che mai potesse venir lor fatto di vendicarsene; della qual cosa era lo Scheggia sopra tutto scontentissimo, e sempre seco stesso mulinava controgli.

     E così, tra l'altre, ritrovandosi una sera in camera del cavalieri sopradetto a cicaleccio intorno a un buon fuoco, perciocché gli era nel cuor del verno, et avendo infra loro di molte e varie cose ragionato, disse Neri allo Scheggia: - Eccoti uno scudo d'oro; e va' ora in casa la Pellegrina Bolognese (che era in quei tempi una famosa cortigiana) così vestito come tu sei: ma tigniti, o collo inchiostro o con altro, solamente le mani e 'l viso, e dàlle questo paio di guanti senza dirle cosa alcuna. - Rispose lo Scheggia allora, e disse: - Eccone un paio a voi, e andate tutto armato di arme bianca con una roncola in spalla infimo in bottega di Ceccherino merciaio - (il quale stava allora in sul canto di Vacchereccia, dove si ragunavano quasi tutti i primi e i più ricchi giovani di Firenze). - Di grazia, ridendo rispose Neri, da' pur qua gli scudi. - Son contento, rispose lo Scheggia, ma udite: lo voglio che a quelle persone che vi saranno, mostrandovi adirato, facciate una gran bravata, minacciando di volerle tutte tagliare a pezzi. - Lascia pur fare a me, seguitò Neri: vengano pure i danari. - Allora lo Scheggia si cavò due scudi nuovi dalla borsa, e disse: - Eccoli.in pegno qui al cavalieri: fornito che voi arete l'opera, siansi vostri.


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