Opere di letteratura italiana e straniera |
E perché egli era scaltro e maliziosetto, gli cadde nell'animo di tentare una via da dovergli agevolmente riuscire, per contentare i disideri suoi; et un lunedì in su le ventun'ora, travestitosi a guisa di un villano, sparpagliatosi la barba, con una cuffia bianca e un cappelletto di paglia in testa, preso un bello e grasso papero in collo, nascosamente si partì di casa, e per tragetti se ne venne alla strada, poco di sopra al Portico; e, preso la via verso Firenze, se ne veniva adagio adagio, fermandosi a ogni passo, tanto che di lontano vide la Mea in su l'uscio sedersi e nettare la insalata; onde, affrettando il cammino, se le fermò al dirimpetto, guardandola così alla semplice: perché la Mea, veduto questo gonzo così fiso rimirarla, lo domandò se quel papero che egli aveva in braccio si vendeva. - Non si vende - rispose il prete. - Donamelo dunque - disse la donna, che era favellante. - Questo si potrebbe fare - rispose ser Agostino: - entriamo in casa, e saremo d'accordo. - La Mea, ch'era di buona cucina, aocchiato quel bel paperone, ch'era grosso e bianco, alla bella prima si rizzò coll'insalata in grembo, e mise colui dentro, e serrò l'uscio. Come il prete si vide in terreno, e l'uscio serrato, disse alla Mea: - Udite, madonna: questo papero che voi vedete sì bianco e bello, io lo portava all'oste; pure a voi non si può negare, se voi mi darete delle cose vostre - e nella fine rimasero insieme, che ella gliene desse una abbracciatura, e che il papero fusse suo; e così la Mea, parendole un cotal sollucherone cresciuto innanzi al tempo, se lo cacciò sotto; e fornito che gli ebbero ambeduoi la danza, si levò su la donna, e disse a colui: - Tu te ne puoi andare a tua posta, ché il papero è mio. - Il mal prete rispose: - No no, voi noll'avete guadagnato ancora; perciocché quello che io doveva aver da voi, avete voi avuto da me, poi che stando di sopra, sete stato voi l'uomo, e io la donna, trovandomi di sotto, et essere stato cavalcato. - La Mea fece bocca da ridere, e disse: - Io ti ho inteso - e perché il sere l'era riuscito meglio che di paruta, sendo giovane ancora, grande della persona e morbido, se lo tirò volentieri addosso; sì che, fornito la seconda ballata, pose le mani ser Agostino di fatto in sul papero, e disse alla donna: - Mona Voi, ancor vi bisogna, se voi lo volete, star sotto un'altra volta, perché questa d'ora sconta quella di prima, e semo appunto pagati e del pari: a quest'altra volta si bene che voi arete, e giustamente, guadagnato il papero. - La Mea, che per infino allora se ne era riso, e recatoselo in burla, se questa cosa le parve strana, non è da domandarne; e voltatasegli con un mal viso, disse: - Non ti vergogni tu, villan tirchio? chi pensi tu aver trovato qualche femmina di partito? ribaldone, egli ti debbe piacer l'unto: dallo qua, e vatti con Dio. - E volevagnene strappare di mano; ma il prete lo teneva forte; e accostatosi all'uscio, lo aperse, e voleva fuggirsene, se non che colei se gli parò innanzi, e cominciò a dirgli villania, e colui a risponderle.
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