NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Ma in quella che ella tornava a lui, fatto non so che cenno, sentirono battere l'uscio rovinosamente: perciocché colui, uscendo d'aguato, aveva aperto l'uscio pian piano, e di fuori trovandosi, picchiava a più potere; per lo che la donna, fattasi alla finestra, e tirato la testa prestamente a sé, disse quasi piangendo: - Io son morta: ohimé! che questo è un mio fratello, il più disperato e crudele uomo che sia nel mondo. - E, volta a ser Agostino, disse: - Entra tosto in questa camera, ché guai a te e me, se ti vedesse meco - e in un tratto fece le vista di tirar la corda, e spinse il prete nella camera, e messo nell'uscio di quella un chiavistellino, si fece in capo di scala, dicendo forte, acciocché colui intendesse: - Ben sia venuto per mille volte il mio carissimo fratello. - Colui, ammaestrato, così rispose con voce alta e minacciante: - E tu per cento mila sii la mal trovata: vedi che io t'ho pur giunta questo tratto, ché tu pensavi che io fussi mille miglia lontano: dove è, malvagia femmina, quel traditore del tuo amante che ardisce di fare alla casa nostra tanto disonore? dove è egli, ribalda; ché io voglio ammazzar te e lui? - La Mea, piangendo e gridando, diceva: - Fratel mio, misericordia, io non ho persona in casa. - Sì, hai bene - seguitò colui: - io lo troverò ben io. - E sendo famiglio del Podestà del Galluzzo, aveva cavato fuori la spada, e arrotavala su per lo ammattonato, soffiando e sbuffando tuttavia. Per la qual cosa venne a Ser Agostino in un subito tanta paura, che egli fu per venirsi meno; perciò che la Mea piangendo e raccomandandosi, e colui bestemmiando e minacciandola, fingevano troppo bene; ma nella fine colui, dato un calcio nell'uscio della camera, disse gridando: - Apri qua, ché io vo' veder chi ci è, e passarlo fuor fuori con questa spada. - Il prete, sentito dimenar l'uscio, e udite le colui parole, non stette a dir che ci è dato; ma parendogli tuttavia sentir passarsi da banda a banda, si gittò da una finestra, alta forse venti braccia, che dietro alla casa riusciva sopra una vigna, e poco mancò ch'ei non rimanesse infilzato sopra un palo; pure dette in terra, ma di sorte, che si ruppe un ginocchio, e sconciossi un piè malamente. Pur tanta fu la paura, che egli si stette cheto come olio; e non si reggendo in su le gambe, carponi se ne andò tra vite e vite, tanto che più d'una balestrata si discostò dalla casa. Come coloro sentirono il romore del salto, subito apersono la camera; et entrati dentro, e veduto la fine, non cercarono più oltre, ma cascarono ambedue nelle maggiori risa del mondo e andaronsene a vedere il papero e i capponi, ch'erano buoni e grassi; e la Mea non capiva nelle cuoia per l'allegrezza, parendole essersi vendicata a misura di carboni.


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