Opere di letteratura italiana e straniera |
E sia certo ognuno che non è cosa nel mondo, che tanto piaccia e contenti quanto la vendetta, e massimamente alle donne. Il misero ser Agostino, carpon carponi, doloroso e tremante, tanto adoperò, che si condusse alla strada, e nascoso stette per infino alla sera, tanto che per avventura vide passare il mugnaio che macinava alla pescaia d'Ema, suo amico e vicino, il quale chiamato con bassa voce, e datoseli a conoscere, pregò che sopra un mulo lo mettesse, e a casa ne lo portasse. Il mugnaio, meravigliandosi, senza voler altrimenti intender la cagione, come quivi a quell'otta, e in quel modo si fusse condotto, sopra un mulo lo pose; e increscendogliene fuor di modo, a casa sua lo condusse; e come il prete lo pregò, non disse mai niente a persona. Ser Agostino alla fante e alla madre poi trovò certa sua scusa dello essere uscito a quella foggia travestito, e così della rottura del ginocchio e della isvoltura del piede, ché m'ebbe assai, parecchie e parecchie settimane: e al mugnaio ancora fece credere certa sua invenzione; talché di molto tempo stette la cosa che non si seppe: e non si sarebbe saputa mai, se non che ser Agostino, già vecchio, morto la Mea e il marito, la disse più volte, e la raccontava per via di favola.
(Da Le Cene, Cena prima, novella VI) |