NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Le donne, dolorose, se n'andarono poco quivi lontano a casa un fratello di monna Mea: Beco la notte non potette mai chiudere occhio, alla sua Pippa pensando; e fra sé conchiuse di non la voler più, e d'andarsene in Vescovado, e far richieder Nencio per adultero; e così, come la mattina fu giorno, saltò fuor del letto, e portato più da disordinato furore che da cagione ragionevole, s'avviò gridando verso Firenze; e per tutta la via, e con tutte le persone che egli riscontrava, si doleva della moglie; e giunto ultimamente in Vescovado, pose l'accusa. Per la qual cosa il giorno medesimo fu richiesto Nencio dell'Ulivello e la Pippa, sicché l'altra mattina innanzi nona furono in Firenze per difendersi, risoluti insieme di negar sempre, e di dire al vicario che Nencio fusse dormito nella sua proda, e così la fanciulla, a uso di fratello e di sorella. E già sendo compariti in Vescovado per entrar dentro, videro appunto ser Agostino, che quivi era venuto per certe sue faccende, dclle quali spedito, si maravigliò di vedere in quel luogo Nencio e colei, e gli dimandò perché quivi fussero. Per lo che Nencio gli narrò di punto in punto tutta la cosa: di che non potette fare il sere che non ridesse; e veduto Beco in quel luogo per la medesima cagione, lo tirò da parte e ripresolo aspramente della sua stolta impresa, e che così si fusse lasciato vincere dalla stizza, con dirgli come Nencio ogni, cosa aveva fatto per bene, e per fare piacere a lui et alle donne, e che egli non aveva a far niente in quel conto con la Pippa, e che di questo ne stesse sopra la fede sua, perciocché la quaresima passata aveva confessato Nencio: e mostratogli poi per mille ragioni che egli era pazzo, e come in tutti i modi che la cosa riuscisse, non gliene poteva avvenire se non male, e' fece tanto nella fine che lo condusse a perdonare alla Pippa, et a far pace con Nencio. E dipoi entrato dentro dal vicario, con cui teneva stretta domestichezza, operò di maniera che coloro furono licenziati, e d'accordo se n'andarono poi alla sua chiesa a star tutta la sera. Ma Beco, non potendo affatto sgozzare quella dormita che Nencio aveva fatto con la moglie, stava anziché no ingrugnatetto un poco; onde ser Agostino, per quietare la cosa e rappattumarli da dovero, si fece promettere con giuramento a Nencio, che, come egli avesse donna, che Beco avesse a dormire una notte seco, ma con questo che non le avesse a dir nulla, ma solamente per poter rispondere alle persone: - Se Nencio dormì con la mia, e io ho dormito con la sua moglie - ; e così verrebbe a non essere vantaggio tra loro. E fatto di nuovo una buona baciozza, lasciato il prete col buon anno, se n'andarono la mattina, et ognuno se ne tornò a casa sua; e per fino che Beco visse, Nencio non tolse mai moglie, tenendo per fermo che la sua non dovesse essere meglio della Pippa.


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