NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


Pagina 735
1-40- 80-120- 160-200- 240-280- 320-360- 400-440- 480-520- 560-600- 640-680- 720-745

[Indice]

     (Da Gli Ecatonmiti, Deca terza, novella VII)



     RICCHEZZE SULLA CARTA
     Apatilo finge contratti falsi per arricchirsi; e mostrandosi con quelli ricco, piglia moglie. Si scopre la fraude, ed è bandito e pubblicamente infamato.

     I
     N Pesaro, città della Marca di Ancona, fu già un giovane, il quale avendo malamente consumato il suo, si era poscia dato a voler vivere di quel d'altri, e non avendo virtù alcuna colla quale potesse ciò conseguire, si diede a cercar di averlo colla fraude e coll'inganno. E dopo molte cose insidiosamnemte fatte, s'immaginò Apatilo, che tale era il suo nome, una sottilissima e sconvenevolissima maniera di arricchiere in pochissimo tempo, con danno di molti uomini da bene. Però che esso aveva apparecchiati certi uomini vili, e di grossa pasta, ma di assai buon aspetto, e gli vestiva di panni da mercatanti orrevoli, onde e dall'abito, e dalla presenza erano creduti, da chi non gli conosceva, uomini di gran traffico. Apatilo adunque, informandosi dell'avere di questo e di quel mercatante, che fuori della citta avesse traffico d'importanza alle mani, ritrovava uno di coloro, ch'egli aveva a questo effetto appostati, e l'ammaestrava a dir quello che egli voleva che dicesse, quando glielo imponesse. E conducendo or questi, ora quegli altri ne' tempi, ritrovava or questo, ed or quell'altro notaio, e diceva loro: Venite con esso meco, a celebrare uno instrumento di danari, ch'io voglio dare ad alcuno mercatante. E condotto il notaio nel tempio, faceva che colui, ch'egli vi aveva condotto in abito da mercatante, diceva sé essere colui, che voleva Apatilo ch'egli dicesse essere. Ed avendo esso da ducento ducati in un sacchetto, faceva mostra di essi, e faceva vista di dargli a questo e a quello a mercatanzia, e colui così vestito, sotto il nome del mercatante ai quale Apatilo tendeva insidie, si chiamava avere e ricevere da lui, quando quattrocento, quando seicento, e quando mille ducati da trafficare in questa e in quella sorte di mercatanzie. E in spazio di due anni, fece a vari tempi tanti instrumenti di simili qualità, che poteva mostrare di avere in vari traffichi più di otto mila ducati. Posciaché egli ebbe così ordinato questo inganno, essendosi innamorato di una gentilissima giovane, degna veramente di altra ventura, che di quella che le apparecchiò la mala sorte, la fe' dimandare al padre per varie genti, il quale era uomo molto da bene, e di onesta condizione Amava questi molto la figliuola, e non aveva altra cura che più lo pungesse, che di accoppiarla con uomo, col quale ella avesse a vivere tutti gli anni suoi molto contenta. Laonde, credendo egli che Apatilo fosse povero, come esso nel vero era, rispondeva a chi la figliuola, per nome di colui gli addimandava, ch'egli dava alla sua figliuola dote convenevole al suo grado, e però intendeva anco di accoppiarla con uomo che, per l'aver suo, meritasse la dote ch'egli le dava; e che essendo Apatilo povero quanto alcuno altro cittadino, che povero fosse tenuto nella città, si terrebbe di far gran fallo, se a lui la desse per moglie a stare tuttavia nella povertà e nel disagio. Ciò intendendo Apatilo, che già in casa avea rilevati gli instrumenti de' falsi contratti, chiamò un giorno il padre della gentil giovane, e gli disse: Messere, mi negate di dare la figliuola vostra, perché a voi pare che povero io sia; e perché l'amore ch'io porto alla giovane è tale e tanto, che non potrebbe essere né maggiore, né più ardente, io vi voglio levare la opinione che avete della mia povertà, acciò che conosciate, che se io volessi solamente guardare all'aver mio, e non potesse più in me l'amore ch'io porto a vostra figliuola, che il desiderio di aver gran dote, dovrei procacciarmi di aver donna di via maggior dote, che non è quella che voi sete per dare a vostra figliuola. E, questo detto, gli mostrò le pubbliche scritture ch'esso avea con inganno celebrate.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]