Felice Venosta
CARLO PISACANE E GIOVANNI NICOTERA
(o LA SPEDIZIONE DI SAPRI)


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     (11) Cattaneo, Politecnico, n. 45, pag. 270.
     (12) Pietro Ceroni pubblicò un aureo libro sulla Stampa nazionale Italiana.
     (13) È superfluo avvertire che queste parole erano scritte prima dell'anno 1865, tempo in cui venne dal Parlamento sanzionato il Codice Civile.
     (14) Favignana è una delle isolette sparse nelle acque di Marsala e di Trapani. Nella parte occidentale di essa s'innalza un monte, la cui vetta è coronata di fabbriche che formano una delle più terribili carceri.
     (15) Nel primo assalto la daga incontrò la resistenza dei mappafondi delle pistole e si torse all'impugnatura. Agesilao con occhi di bragia, vedendo il colpo fallito, ebbe la freddezza di dirigere lo schioppo in modo che la daga torta andasse a ferire dritto il re; ma non potè compiere questo disegno per l'accorrere di della Tour.

     (16) Vuolsi che Agesilao Milano si decidesse ad uccidere il re per trarre vendetta della morte d'un fratello moschettato nel 1848, perchè liberale dal maresciallo Nunziante, quando comandava nella Calabria Citra, morte che trasse seco quella del padre.
     (17) Il Del-Re fu posto sotto processo per la sua poesia in cui era esaltato il regicida. Ma i giurati, avendolo dichiarato non colpevole, veniva rimandato assolto (luglio 1857).
     (18) Non volle il Borbone risparmiato nè pure il capitano del Milano, il signor Testa. Lo fece mandare alla seconda classe per non aver fatto osservare che, nello stato di assento, il Milano era qualificato come idiota, mentre doveva saperlo giovine istruito.
     (19) Giovanni Nicotera, dopo essersi distinto nell'anno 1848 nelle Calabrie, fu nel 1849 a Roma, ed ebbe il grado di sottotenente nel reggimento Manara.


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