Opere di letteratura italiana e straniera |
I prigionieri erano al quarto giorno fatti salire su carri tirati da buoi, e legati ed esposti ai raggi del sole, e fra i maggiori strapazzi, condotti a Sapri, ove giungevano la mattina del giorno 7 luglio. È facile immaginarsi lo strazio che dovettero soffrire specialmente i feriti gettati in quel modo su carri di campagna ed esposti tutto il giorno alla cocentissima sferza del sole. Verso sera dello stesso dì venivano imbarcati per Salerno, dove, giunti il giorno 9, trovavano gli altri compagni fatti prigionieri a Padula. A Salerno ebbero a patire i più gravi insulti dall'intendente Ajossa. Ma alle contumelie di quel tristo, i generosi rispondevano parole così nobili e così energiche, che fu costretto a tacersi.
Il Nicotera eragli condotto davanti, ravvolto in una coperta di lana, il capo bendato per le ferite, e la mano destra abbandonata al lavoro di sessanta mignatte, non avendo egli voluto che se gliene facesse l'amputazione. |