(26) Diamo luogo alla relazione d'un testimonio oculare che dimostra quali Istruzioni avesse dato il Rattazzi a' suoi agenti.
"Il giorno 11 luglio, non saprei indicare a quale ora precisa dopo il mezzodì, la signora D.... parlava con due amiche, che erano a visitarla, delle incerte notizie che correvano sulla spedizione, e delle speranze che ancora rimanevano dell'esito e della vita del Pisacane. Picchiato l'uscio, ella disse d'improvviso: "Questa dev'essere la Polizia." Aprì, e vide entrare il vice-console di Napoli, accompagnato da uscieri e da un giudice; questi con aria insolente e burbera, e con voce truce prese a dire: "Essendo morto Carlo Pisacane, siamo venuti in questa casa che egli abitava per mettere in sicuro la roba sua." A quest'annunzio la signora D.... ricevè tale impressione che si può sentire, ma esprimere non mai. Nervosamente commossa, tra l'ira e il dolore che non ha nome, si avvicinava al giudice malaugurato ripetendo: "È morto? E dà a me questa notizia? A me?...." E il giudice rispondeva: "Sì, a lei; non se ne dovrebbe meravigliare; perchè questo era il fine che doveva fare, e che faranno tutti i pazzi come egli era."
"La signora si volgeva al vice-console di Napoli domandandogli se fosse vera la morte. E costui umanamente le rispondeva: "Ne sono dolente, signora, di compiere questo ingrato ufficio; ma egli è morto."
"Le persone che erano presenti lodano come civile la condotta del vice-console napoletano, e danno la parte di esecutore spietato al giudice del Rattazzi. Fino gli uscieri erano visibilmente commossi; gli astanti versarono lagrime. - Rifrugarono le carte: ignorasi con qual diritto. La signora protestava che erano sue le robe tutte che trovavansi in casa, perchè pagato da lei sola il fitto dell'alloggio che dava al Pisacane. Le domandarono la scrittura di locazione, e il proprietario, che era presente, attestò che non s'era fatta scrittura, perché la signora D.... pagava il fitto a trimestri anticipati. Ciò non ostante il sequestro fu eseguito inesorabimente, e se il vice-console di Napoli non s'interponeva per lasciare alla signora la custodia della camera suggellata, il giudice nominava un custode a spese della medesima."
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