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Percorso interattivo
La Donna nell'Arte
Itinerario critico
Ingresso alla mostra
Partecipano alla Mostra:
Alice
Norma Carrelli
Antonella Cinelli
Miriam De Berardis
EdiGì
Derna Fumo
Fiorella Fumo
Ladì
Anna Maria Magno
Leonilda Maranella
Shandra Moscardelli
Manuela Nori
Sonia Piersanti
Teresa Pilotti
Carina Spurio
Ortensia Tempestilli
Mostra a cura della Soprintendenza P.S.A.E. l'Aquila
Presidio di Teramo
Referenti
Maria Grilli - Responsabile Presidio Teramo Soprintendenza PSAE L'Aquila
Silvia Manetta - Preside I.T.C.T. "V. Comi" Teramo
Raffaele Grilli - Fiduciario Teramo Val Vibrata "Slow Food"
Link
Soprintendenza Psae dell'Abruzzo
Sito Ufficiale Istituto "V. Comi"
Eventitalia.net
Pagine web di Antonella Cinelli
Pagine web di Leonilda Maranella
Blog di Carina Spurio
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La donna nell'arte
Nell'iconografia antica
la donna era associata alla fecondità: datrice di vita
svolgeva il ruolo essenziale della perpetuazione della specie.
Nella civiltà egizia e cretese si cominciò a scoprire la bellezza e l'armonia della donna come oggetto
ma a che
in quanto ispiratrice dell'amore.
La figura femminile cretese prefigurava già quelli che saranno i canoni di bellezza che ritroveremo nel primo Novecento. Ma i Greci si avvicinarono ancor di più all'immagine della bellezza modernamente intesa. Ed è importante ricordare che essi ci diedero i moduli fondamentali dei concetti filosofici
estetici e politici. Dalla donna madre o dalla vergine vestita
i Greci passarono al nudo puro dell'Afrodite.
L'arte romana rappresentò la donna ricoperta di vesti fluenti e dall'espressione dignitosa.
Quella bizantina la ritrae raffinata e con vesti ricchissime; tipico esempio il noto ritratto in mosaico dell'imperatrice Teodora nella Basilica di S. Vitale a Ravenna.
Dalle scene a tinte forti degli affreschi pompeiani che mostravano la donna come oggetto di piacere
secondo una concezione certamente di derivazione orientale
si passò poi ad una rappresentazione ieratica
mistica
della figura femminile che veniva svuotata di ogni connotato sensuale
tanto che ad essere dipinte furono soprattutto Madonne e sante
sempre legate al ruolo salvifico che esse svolgevano.
Nell'iconografia medievale la bellezza femminile era riservata alle immagini sacre (un esempio è l'Annunciazione di Simone Martin ) e
tra tutte
la Donna per eccellenza
Maria
protagonista indiscussa in tutti i campi dell'arte
fino ai tempi odierni.
La diffusione del Cristianesimo ebbe infatti enormi influenze nella rappresentazione della donna nell'arte
ormai concepita solo nella sua sacralità. Emblematico
per questa nuova tendenza
fu il presunto ritratto della Vergine ad opera dell'Evangelista S. Luca
non a caso Santo protettore dei pittori.
Tale consuetudine è rimasta fino all'epoca rinascimentale allorquando
secondo le nuove concezioni che riportavano l'uomo al centro dell'universo
anche la donna si riappropriava dei suoi connotati corporali e sganciati da una dimensione esclusivamente trascendente.
Si può comunque asserire che fu proprio l'affermazione del Cristianesimo
almeno nel suo spirito iniziale
a segnare una storica inversione di tendenza. La donna
dal suo secolare stato di subalternità ed oggetto di possesso
assimilata più alle cose che alle persone
per la prima volta diveniva soggetto sacro e pensante
unita all'uomo ma con ruolo unico e distinto
essa stessa artefice della storia con pari e
talvolta
superiore dignità rispetto a quello.
Con il profondo rinnovamento della cultura e dell'arte
a partire dall'età rinascimentale
si ha una svolta nella rappresentazione del modello di donna che
evolvendosi via via nei secoli
è vista in tutti i suoi aspetti fisici ed introspettivi che vanno dalla disinvoltura sensuale e conturbante alla grazia e semplicità disarmante; dall'esuberante vitalità
alla profondità psicologica e via dicendo.
Un esempio per tutti: nell'Estasi di Santa Teresa del Bernini
le espressioni della Santa in estasi e quella dell'Angelo che la sovrasta puntandole un dardo acuminato
fanno pensare più a scene di amorini che a castigati afflati mistici. Quanta distanza dalle ieratiche iconografie bizantine!!
Molteplici e svariati sono i modelli di "donne e madonne splendidamente dipinte e scolpite dai più grandi artisti della storia
da Raffaello a Michelangelo; da Botticelli a Donatello
da Tiziano a Canova
è
Emblema assoluto della donna ispiratrice d'arte è senza alcun dubbio la Gioconda di Leonardo.
Nella storia antica e medievale la donna ha diversamente ispirato artisti per la quasi totalità di sesso maschile.
Non si addiceva ad una donna tenere in mano pennelli o martello e scalpello!
Una inversione di tendenza si rileva però fin dal medioevo.
In Europa
infatti
ci sono donne che danno un contributo fattivo alla crescita dell'attività artistica: la miniatrice spagnola En di Tabara nel X secolo
la musicista tedesca Ildegarda di Bingen nel sec. XII
la poetessa francese Cristina dei Pisani nel XIV secolo
ecc.
La donna
per la sua posizione giuridica e sociale
era tenuta lontana dalla vita pubblica e quindi confinata nell'ambito familiare per cui tutt'al più poteva essere dedita alle cosiddette arti minori
quali la decorazione
la miniatura
oltre ai lavori propriamente femminili del ricamo e della tessitura; ed ancora poteva rivolgere i suoi interessi nel campo della moda e del lusso.
Ma le donne più sensibili
rifiutando "l'arte di facciata
si davano alla profondità della religione e tante entravano in clausura
secondo la consuetudine del tempo.
Non mancano esempi di religiose che nel chiuso del monastero seguivano la propria vocazione artistica sublimando ed elevando la vita dello spirito.
Forse l'artista più rappresentativa
per le sue doti eclettiche è Cateria Vigri (1413 - 1463)
meglio conosciuta
come S. Caterina da Bologna
il cui corpo incorrotto si trova nella chiesa del Corpus Domini a Bologna. Figlia
di un giurista di corte ferrarese fu anche badessa e fondatrice di monasteri. Nell'ambiente umanistico imparò di tutto
le lettere
il latino
la musica e il canto
la pittura e la miniatura
con risultati eccellenti. Dipinse pale d'altare raffiguranti diverse sante. Scrisse e miniò un breviario in cui ritrasse anche i suoi modelli spirituali.
Nel Cinquecento
come segno dei tempi che maturavano
c'era già un nutrito numero di figure femminili dedite
all'arte
anche se la maggior parte di esse lo era "naturalmente
perché figlie di artisti più o meno noti. Tra queste Marietta Robusti
figlia del Tintoretto; la miniaturista fiamminga Levina Teerline; la ritrattista Sofonisba Anguissola e altre ancora.
Nel Settecento
seppure ancora guardate con sospetto
molte donne si iscrivevano alle accademie
luoghi prima ad esse preclusi.
La celebre veneziana Rosalba Carriera si fece conoscere in tutta Europa per i suoi raffinati ritratti.
Ma è l'Ottocento
con il suo movimento Romantico
ad abbattere ulteriormente i preconcetti sulla figura femminile che proprio in questo periodo assurge ad una statura e un protagonismo di notevole spessore. Basti citare Madame De Stèel
tra le promotrici di questo movimento
le sorelle Bronte
eccelse scrittrici dell'Inghilterra Vittoriana
tra le prime ad intraprendere con successo tale professione
considerata fino ad allora prerogativa esclusiva degli uomini; George Sand
scrittrice
pittrice e attiva politicamente; figure tormentate e feconde che segnano un punto di non ritorno e costituiscono un riferimento assoluto nell'affermazione delle donne non solo in campo artistico
ma anche in quello sociale
politico e filosofico.
Ed infatti questa accresciuta consapevolezza dei propri mezzi farà sì che il numero delle donne impegnate in ogni settore delle attività umane le veda nel Novecento praticamente affiancate agli uomini anche se il retaggio della discriminazione tra i due sessi è duro a morire.
Tra le personalità di maggior spicco che nel campo dell'arte hanno segnato questo secolo possiamo citare la pittrice polacca Tamara De Lempicka
la leggendaria danzatrice Isadora Duncan
l'attrice e musa dannunziana Eleonora Duse
Coco Chanel creatrice di moda è.. solo per fare qualche nome.
Le donne sono presenti nei vari movimenti dell'arte del Novecento italiano.
Numerosissime
almeno un migliaio
aderirono al Futurismo.
L'angusto luogo comune dell'arte come appannaggio esclusivo dell'uomo perché ritenuto fisiologicamente più dotato della donna in questa materia
oggi sta crollando dovendo attribuire a cause esclusivamente culturali l'assenza femminile dalle scene nell'arco dei millenni!
Infatti oggi esistono numerose operatrici altamente qualificate nel ruolo creativo e direttivo per ogni settore dell'attività artistica
e non solo: sono
oltre che pittrici e scultrici
anche registe
fotografe
scenografe
stiliste
cantautrici
scrittrici.
Sono
queste
evidenze storiche che dimostrano senza ombra di dubbio che in tali ambiti non ha più senso fare
distinzioni e paragoni per sesso.
Franco Giuliani
Maria Grilli
Anna Valerii
Soprintendenza PSAE L'Aquila
Presidio di Teramo
Mostra virtuale online permanente
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Scatti fotografici a cura di Federico Adamoli
Le espositrici che volessero integrare l'immagine della propria opera con una ulteriore scheda personale relativa all'opera e all'artista
possono inviare le informazioni presso l'indirizzo di posta elettronico di questo sito.
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