La ricompensa al valor civile per i quattro fu richiesta dalla giunta municipale, mentre i Reali Carabinieri di Teramo nella relazione riservata trasmessa dal Capitano G. Parenti al Prefetto quasi un mese dopo, convenivano che le persone "si mostrarono più che mai sollecite ad accorrere laddove sovrastava un pericolo, incuranti della inclemenza del tempo che ne rese ben faticosa l'opera prestata, esponendosi così ad un disagio e ad incontrare anche possibile nocumento alla salute", ritenendole quindi "meritevoli di una sentita parole di lode". Ma nulla più. Il Prefetto trasmise comunque la documentazione al Ministero dell'Interno per la richiesta della ricompensa al valor civile che però, "pur apprezzando altamente lo slancio da tutti posto in quelle difficili circostanze", non venne accordata perché non venne riscontrata nell'opera dei quattro atriani gli estremi richiesti dalle disposizioni per la concessione della ricompensa. Rivolse tuttavia "una viva parola di encomio a tutti coloro che si segnalarono nell'occasione". Castellamare Adriatico (1909)
La notte dell'8 novembre 1909 il treno incrociatore 6478 stava giungendo nella stazione di Pescara, dove era già fermo il treno 4931 con numerosi passeggeri a bordo. La consueta procedura di instradamento non ebbe buon fine, ed il treno in arrivo si diresse verso l'altro che già vi si trovava. Il personale di macchina si rese immediatamente conto del pericolo incombente, innestò la marcia indietro del 4931, quindi si allontanò dal locale della locomotiva. La manovra effettuata non servì tuttavia ad evitare che i due treni entrassero in collisione. |