Secondo i sottoscrittori della dichiarazione quel pomeriggio, verso l'imbrunire, davanti alla rivendita dei sali e tabacchi in Via Umberto I era fermo questo biroccino trainato da una "cavalla da corsa proveniente dalle steppe della Russia", di proprietà di Camillo Pretaroli di Atri. A causa del passaggio di un altro cavallo su quella strada provinciale Giulianova-Pescara la cavalla s'imbizzarrì, dirigendosi verso la sala da barbiere di Giuseppe Braccilii. Il biroccino nell'impatto con l'ingresso del salone rimase "infranto" e la cavalla, liberandosi dai finimenti, entrò nel salone cominciando a tirar calci e a fare "salti da montone", distruggendo sedie e procurando alle persone presenti nel "molto ristretto" salone, un imminente pericolo, poiché esse si trovarono quasi a contatto con la cavalla imbizzarrita. Il coraggioso intervento del giovane scongiurò il grave pericolo.
Il Prefetto di Teramo pregò sollecitamente il Sindaco di Montepagano di "assumere le informazioni necessarie e di comunicare il suo parere in merito"; questi, a nome della Giunta Municipale, quasi un mese dopo fece sapere in merito all'accaduto che a loro non risultava fosse stata in pericolo né la vita del soccorritore, né quella delle persone presenti dentro il salone. Il Prefetto comunque interpellò tempestivamente il Comandante della Compagnia dei Reali Carabinieri di Teramo, al quale fece presente il parere del Sindaco, e gli chiese comunque di assumere "accurate informazioni, allo scopo di stabilire come realmente stiano i fatti esposti". |