Ciò che si temeva accadde: il muro di cinta dell'abitazione crollò sotto la forza delle acque, che senza alcun ostacolo avevano continuato nell'opera devastatrice, producendo una frana di dodici metri di larghezza e di otto metri di altezza, scoprendo le fondamenta della casetta. Per scongiurare il disastro occorreva a quel punto preparare subito un argine, ed il compito appariva arduo sotto l'imperversare del violentissimo nubifragio; la frana in movimento minacciava di travolgere tutto senza speranza di poter essere soccorsi, essendo le strade adiacenti deserti ed inaccessibili per l'imperversare del temporale.
Prontamente la Delegazione Provinciale di Pubblica Sicurezza segnalò al Prefetto "l'abnegazione e l'opera coraggiosa" svolta dalle persone intervenute, proponendo anche per il capo guardia Cantarini, "a titolo di incoraggiamento", la concessione di una gratificazione, "trovandosi lo stesso carico di numerosa famiglia e molto bisognoso". |