Felice Venosta
CARLO PISACANE E GIOVANNI NICOTERA
(o LA SPEDIZIONE DI SAPRI)


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     Il Comitato nazionale italiano fu d'un'attività senza pari. A mezzo di emissari fidati, di scritti criptografici, veniva in poco tempo a stabilire centri repubblicani nello stato Romano e in quello di Toscana, nei Ducati e persino nel Napoletano. Scopo dei Comitati era quello della Giovine Italia, cioè di mantenere viva nelle masse del popolo e colla voce e colla stampa la sacra fiamma di libertà; di accrescere sempre più il numero degli affiliati; di spiare, tergiversare possibilmente l'operato dei despoti; di favorire la fuga dei soci che fossero rinchiusi nelle prigioni; e di raccogliere infine somme per soccorrere quelli che giacessero nelle prigioni, e per le imprese che si sarebbero tentate in favore della libertà. Molti adepti trovò il Comitato, fra cui non pochi sacerdoti, i quali non avevano titubato un istante a scegliere fra la causa degli oppressi e quella degli oppressori, ed alcuni perfino pagarono col loro sangue l'amore di libertà, affrontando con esultante serenità, come i Martiri del cristianesimo, la morte per la fede italiana.

     Le cospirazioni, ricominciate nel 1850, vennero mano mano attingendo il loro massimo grado di esplicazione; nè bastarono a spegnerle le molte vittime immolate dai governi ai loro furenti terrori. I despoti giacevano destituiti d'ogni forza morale, in mezzo ai cannoni ed alle baionette.
     Il Comitato centrale aveva emesse cartelle per contrarre il prestito nazionale; quelle cedole si diffondevano dappertutto in modo meraviglioso. Tipografi e litografi, sotto gli ordini dei Comitati, supplivano all'opera clandestina della stampa nazionale, alle cui esigenze non bastavano le introduzioni che si facevano dal Piemonte e dalla Svizzera. Nè del tutto venivano neglette le armi; e le fila della vastissima trama si propagavano persino nelle schiere dell'esercito austriaco. In tali circostanze non sembrava illusione, nè temerità il seguire una politica, la quale non desiderava che quanto l'eroismo può chiedere ad un popolo. L'eccezione era divenuta regola; il cospirare era divenuto, per così dire, generale, pubblico, normale.


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