Ogni altra donna era nulla per lui. Poteva ben meritare una così eletta fanciulla; presto Crimilde sposerebbe l'ardito Siegfried.
I suoi amici e vassalli lo consigliarono di perseverare nella sua intenzione, e di chiedere la sposa; non avrebbe a vergognarsi della sua scelta.
E il nobile Siegfried disse:
«Io voglio prendere Crimilde, la bella figlia di re del paese dei Burgundi, per la sua grande bellezza. Lo so bene, anche al più potente imperatore che volesse sposarsi converrebbe l'amore di questa ricca regina».
Il re Siegmund seppe questa notizia. Ne parlarono i suoi servi, così egli apprese la volontà di suo figlio. Gli spiacque altamente che egli volesse chiedere la magnifica fanciulla.
Anche la regina, la nobile Sieglinde, lo seppe. Ella fu molto preoccupata per suo figlio; conosceva Gunther e quelli del suo esercito; entrambi si affannarono a distogliere, il cavaliere dal suo proposito.
L'ardito Siegfried disse:
«Caro padre mio, starei per sempre senza l'amore di una nobile donna, se non potessi scegliere secondo il mio cuore».
E, qualunque cosa gli dicessero, egli rimase fermo nella sua decisione.
Disse allora il re:
«Se tu non vuoi lasciarti persuadere io farò con tutto il cuore la tua volontà, e ti aiuterò a riuscire con ogni mio potere. Re Gunther ha parecchi vassalli superbi, non fosse altri che Hagen, il guerriero. Nel suo orgoglio egli potrà eccedere, così che io temo che ce ne venga danno dal pretendere alla splendida fanciulla».
«Che cosa ci può nuocere?», disse Siegfried, «se non l'otterrò con le buone, la conquisterò col mio forte braccio; conquisterò la gente insieme al paese».
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