L'ospite reale aveva in mente ciò che da tempo aveva capito quanto l'eroe del Niederland amasse di cuore e lealmente la sua sorella, benchè non l'avesse mai veduta, ma la cui bellezza era lodata sopra quella di ogni fanciulla.
Egli disse perciò:
«Ora, amici sudditi, consigliate voi tutti come possiamo meglio preparare la festa di corte, perchè nessuno abbia a biasimarci dopo, la lode si merita secondo le opere».
Allora Ortwein di Metz, la buona spada, disse al re:
«Se volete che questa festa vi faccia onore, lasciate ammirare ai vostri ospiti le belle fanciulle che sono vanto della Burgundia. Che cosa fa piacere all'uomo, che cosa si rallegra di vedere se non belle giovinette e splendide donne? Fate dunque venire le sorelle vostre dinanzi agli ospiti».
Il consiglio piacque moltissimo a parecchi eroi.
«Lo farò volentieri», disse il re.
Tutti coloro che l'intesero furono contenti. Egli mandò a dama Ute e alla sua bella figliola di venire a corte insieme con le loro damigelle.
Allora furono tratti fuori dagli stipi belle vesti, le lucide vesti che erano state riposte e fermagli e diademi. Più di una bella fanciulla si adornò vezzosamente.
Più di un giovane cavaliere desiderò quel giorno ardentemente di piacere alle nobili dame, e pensò quanto fosse dolce vederle, tanto che avrebbe rifiutato un regno per quella gioia.
Il possente re ordinò cento cavalieri con la spada in pugno al seguito di sua sorella e della madre. Tale era la corte nel paese dei Burgundi.
La ricca Ute si vedeva venire con essi. Ella aveva al suo seguito molte belle donne, cento e anche più, adorne di sontuose vesti; anche Crimilde era accompagnata da leggiadre donzelle.
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