Federico Adamoli
LA CHIESA PERDUTA
(La vicenda della Chiesa di S. Matteo di Teramo)


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     Non poté allora ivi stabilirsi il centro parrocchiale, perché mancavano i locali necessari, giacché quelli adiacenti alla chiesa (compresa la sagrestia) furono tutti occupati dal R. Convitto Nazionale, ora trasferito nella nuova sede.
     L'anno scorso S.E. il Prefetto Varano e il Preside della Provincia, interessandosi benevolmente della sistemazione del tempio di S. Matteo, stabilirono che il campanile e l'antica sagrestia fossero ripristinate e ridonate alla chiesa.
     La notizia allietò tutta la cittadinanza, ma in modo particolare i parrocchiani di S. Giorgio, i quali, con i voti più fervidi e con le offerte (sono state già raccolte nella città " 20.500), affrettano la piena e definitiva sistemazione della storica chiesa, che, restaurata e dotata pure dei locali per la sede parrocchiale, con il culto delle sacre memorie del passato - manterrà nei secoli la tradizione del più puro sentimento religioso e patriottico.

     Invero quando i proponimenti del Comitato saranno realtà vi sarà per tutti motivo di grande gioia. Il tempio riportato nell'antico splendore e tenuto regolarmente aperto al pubblico culto, non soltanto risponderà alle esigenze del ministero sacerdotale, all'utilità dei fedeli e al decoro della città, ma con il suono squillante dei sacri bronzi del ripristinato campanile potrà essere ancora per le future generazioni un ricordo della vittoria e della costituzione dell'Impero italiano.
     Non sarebbe forse una magnifica idea, armonizzata per giunta dal pensiero dei nostri Padri, che edificarono l'uno di fronte all'altro il Tempio di Dio e il Palazzo del Governo, simboli della Religione e della Patria?


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