Federico Adamoli
LA CHIESA PERDUTA
(La vicenda della Chiesa di S. Matteo di Teramo)


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     3°- il progetto, che non dovrà superare la spesa di lire 200.000, oltre l'area, sarà sottoposto, a suo tempo, anche alla preventiva approvazione dell'autorità ecclesiastica;
     4°- riservare ogni provvedimento per quanto riguarda la provvista dei mezzi finanziari.
     OMISSIS
     Pubblicato all'albo pretorio senza opposizioni il giorno di mercato 22-3-1939-XVII- Il Segretario Sostituto: Fir/to G. Di Sabatino.-
     Per estratto conforme ad uso di ufficio

     Il Segretario Sostituto
     (firmato)
     Visto
     IL PODESTA'
     (firmato)

     [Fonte: Archivio di Stato di Teramo]

     * * *

     Roma, 16 luglio 1940 - XVIII

     Rev.mo Canonico,

     molti sono allarmati e mi scrivono da costà circa la Chiesa di San Matteo che temono veder demolita. So che dovranno farsi dei lavori in San Matteo, ma dato che le circostanze e le leggi presenti possono rimandare anche lavori già progettati, ho scritto in proposito tanto al Podestà quanto a Monsignor Vicario perché soprassiedano sino al mio ritorno a qualunque decisione, e intanto, dato che i lavori si rimandano, la chiesa venga riaperta non essendoci più nessuna ragione per tenerla chiusa.

     La prego di fare uso della sua ben nota prudenza perché la cosa possa concludersi con naturalezza e di mettersi d'accordo con Mons. Vicario che potrà aiutarla in proposito.
     Saluti ed ogni benedizione.

     + Antonio Micozzi
     Vescovo di Teramo

     Al Molto Rev.mo
     Can. Don Lorenzo Di Paolo
     Rettore di S. Matteo

     [Fonte: Archivio privato Adamoli]

     * * *
     25-7-1940-XVIII

     ECCELLENZA,

     Innanzitutto sento il bisogno di compiacermi del segno di tanta migliorata salute, che mi è gradito rilevare dalla Vostra lettera 16 luglio corr., riflettente la Chiesa di S. Matteo.


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