Tale fatto ha urtato profondamente me ed il sentimento religioso del popolo, il quale suppone che il provvedimento sia piuttosto determinato da altre ragioni e non dalla stabilità dell'edificio.
Io inizierò il processo giudiziario e chiamerò in settimana un ingegnere dalla S. Sede per verificare le condizioni statiche della chiesa in parola onde sgravare la mia responsabilità davanti alla diocesi ed ai miei Superiori.
Prego Voi, Duce, che siete stato tanto benevolo a mio riguardo da concedermi validi e generosi sussidi per la restaurazione di altra chiesa, la Cattedrale di Teramo, ad intervenire ed impedire tale danno, che turberebbe profondamente il sentimento religioso di un popolo.
Il mio animo di Vescovo e fascista ve ne sarà per sempre grato. Con profonda osservanza.
[Fonte: Archivio di Stato di Teramo]
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Parrocchia di S. Giorgio
in Teramo
24 gennaio 1941 XIX
Alla R. Soprintendenza ai Monumenti
L'Aquila
A scanso di ogni mia responsabilità compio il dovere di farvi noto che, a mia insaputa e senza il mio consenso, in questi giorni viene demolita, la
Chiesa di S. Matteo in Teramo
la cui origine risale al 1385; fu abbellita e decorata, anche con affreschi del pittore G.B. Gamba abruzzese, nel 1713 secondo lo stile del tempo, e fu consacrata solennemente nel 1735 dal Vescovo Mons. Tommaso Alessio De' Rossi.
Inoltre compio il dovere di farvi noto che io non posso essere responsabile della custodia degli oggetti d'arte a me come parroco dati in consegna e descritti nelle schede consegnatemi per tramite del Comune e da me firmate il 10 ag. 1931, il 16 maggio 1934 e il 16 luglio 1934.
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