Federico Adamoli
LA CHIESA PERDUTA
(La vicenda della Chiesa di S. Matteo di Teramo)


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     All'atto pratico però la demolizione dell'ex-convitto sembra presentare una situazione insanabile per la chiesa, per cui alla chiusura temporanea decretata nell'aprile del 1940 segue la decisione definitiva di demolirla per la fatiscenza della struttura e per indifferibili motivi di pubblico interesse, per la tutela della pubblica incolumità. Nella ordinanza di demolizione del 25 ottobre viene spiegato che la chiesa venne chiusa ad aprile a causa delle condizioni statiche poco rassicuranti e per consentire la demolizione del restante fabbricato; sono anche precisati i motivi tecnici che rendono irreversibile la decisione della demolizione stessa: «veniva interessata l'Amministrazione provinciale ad adottare, nelle opere di demolizione, tutti quegli accorgimenti tecnici atti ad evitare l'eventuale crollo del sacro edificio; la detta Amministrazione provvide infatti ad alcune opere di rafforzamento del muro laterale, liberato dalle demolizioni, opere di carattere precario e contingente, nell'attesa di provvedimenti definitivi. (...) La volta di copertura della chiesa, costituita in mattoni di grosso spessore, impostata a considerevole altezza, grava fortemente sui muri laterali di appoggio. Già fin dai tempi remoti, pur con il contrasto dell'edificio ora abbattuto, i muri laterali hanno dato prova di insufficiente resistenza alle sollecitazioni prodotte dalla volta sovrastante, per cui si sono manifestate sintomatiche lesioni longitudinali, con conseguente caduta degli intonachi e delle decorazioni a stucco di grosso spessore, applicate all'intradosso della volta stessa. Maggiore probabilità di ulteriori cedimenti potrà aversi ora che il muro di appoggio è chiamato da solo a resistere alla spinta della volta, senza l'ausilio dell'edificio abbattuto, tenuto conto specialmente della struttura deficiente del muro, costituito di pietre rotonde unite da malta di debole presa. Data appunto la incoerenza della massa muraria, nessuna opera eventuale di consolidamento può ritenersi efficace. Ciò posto, se si considera che già sono trascorsi alcuni mesi dalle demolizioni eseguite; che i lievi rafforzamenti effettuati a cura dell'Amministrazione Prov.le se adeguati in un primo momento non possono garantire ulteriormente la stabilità della chiesa; che anche il tetto di copertura è molto deteriorato e dà luogo ad infiltrazioni di acque che potrebbero ancora aggravare le condizioni statiche della Chiesa, specie con il sopravvenire della prossima stagione invernale; che infine non si rendono possibili opere definitive di consolidamento e, comunque, queste sarebbero molto costose ed inadeguate al valore ed importanza dell'edificio»20.


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