Nel mese di marzo 1939 il Podestà Sigismondo Montani delibera l'abbattimento della chiesa, anche se si succederanno fasi decisamente alterne sulla sorte del fabbricato. Infatti ad inizio 1940 a fronte delle ripetute richieste avanzate dal parroco Lorenzo Di Paolo, sembrava che la Provincia fosse sul punto di assegnare alla chiesa i locali insistentemente reclamati per gli uffici parrocchiali, mettendo a disposizione i «vani retrostanti all'Altare Maggiore, attualmente occupati dall'Archivio di Stato, nonché il corridoio laterale della Chiesa lato Teatro, nella parte che risulterà libera dopo la costruzione della gradinata d'ingresso al piano superiore, e il vano di accesso alla cella campanaria ivi compresa parte dell'attuale autorimessa della M.V.S.N»17.
Ad aprile, quando è imminente la demolizione dell'ex-convitto, si pensa ancora di conservare la chiesa, poiché vengono esaminati dai tecnici comunali, e sottoposti alla Provincia che ne curerà la demolizione, gli aspetti attinenti la preservazione della struttura della chiesa, in particolare quella staticità che costituirà la variabile che infine farà propendere per l'abbattimento dell'edificio, e che tuttavia in un primo momento non sembrava costituire un ostacolo insormontabile: «considerato che la Chiesa è coperta con volta di mattoni, spingente nel fianco della Chiesa che rimarrà libero dopo la demolizione, si rende necessario redigere una sezione trasversale per stabilire se sia il caso o meno di applicare incatenature al Sacro edificio, o ricorrere ad altro espediente tecnico, atto ad eliminare la spinta suddetta»18. Anche l'Amministrazione Provinciale esegue una dettagliata analisi: «per garantire la stabilità della volta, si propone la sopraelevazione dei quattro muri normali alla facciata del fianco, con muratura a mattoni in malta di cemento a 450. Con questo robusto rinfianco si elimina ogni eventualità di deformazione della volta. La falda del tetto a copertura della navata laterale interessata dai lavori di isolamento, attualmente con inclinazione verso la Chiesa, viene smontata, abbassata ed appoggiata su i muri da sopraelevare e su quelli che verranno parzialmente demoliti fino a raggiungere la quota necessaria»; (...) «dalle esplorazioni compiute alle fondazioni dei muri interessati, verso il largo del Teatro, è risultato che questi sono ben costruiti e raggiungono il banco breccioso»19. |