essere male in arnese
Esser malvestito, in cattive condizioni economiche o di salute. Essere bene in arnese vuol dire, naturalmente, il contrario. Un tempo, arnese significava armatura, e anche indumento. Viene dall’antico francese harneis, “armatura”, a sua volta derivato dallo scandinavo hernest,
“equipaggiamento per l’esercito”.
essere un arpagone
Cioè un avaraccio. Arpagone, protagonista de L’avaro di Molière, è forse il più celebre avaro di tutta la letteratura. Avaro e avido, smanioso di arraffare. D’altronde, come nome comune, arpagone era il rostro con cui una nave uncinava la nave nemica per l’arrembaggio.
essere senz’ arte nè parte
O non avere né arte né parte. Non possedere alcuna preparazione, non conoscere alcun mestiere e perciò anche, spesso, essere un fannullone che vive alla giornata. Probabilmente quell’arte si riferisce alle corporazioni di mestiere medievali, che secondo i rispettivi interessi prendevano parte, partito, nella lotta politica.
essere l’Anfitrione
Anfitrione è colui che offre il pranzo e lo anima intrattenendo gli ospiti. Da dove il nome? Secondo il mito greco, portato sulle scene da molti commediografi, da Plauto a Molière a Giraudoux, Anfitrione è
un eroe tebano, sposo di Alcmena. lnvaghitosi di quest’ultima, Giove assume le sembianze del marito, mentre Mercurio prende l’aspetto del servo di lui, Sòsia . Al ritorno a casa dei due, si succedono gli equivoci: Sòsia è preso a bastonate da Mercurio, Anfitrione reclama invano i suoi diritti, finché Giove non svela l’arcano invitando tutti a un bel pranzo. Ospiti e servi sono tuttavia sbalorditi, incerti sulle varie identità, ed è al povero Sòsia che Molière mette in bocca la battuta: Le véritable Amphytrion est l’Amphytrion où I’on dìne, “il vero Anfitrione è quello dal quale si pranza”. Così il termine è entrato nell’uso.
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