passare sotto le forche caudine
Subire una grave umiliazione, non avendo alternative. Come i soldati di due legioni romane sconfitte dai Sanniti presso Caudio (l’odierna Montesarchio, fra Benevento e Capua) nel 321 a.C., che furono costretti a passare chini, in segno di sottomissione, sotto il giogo, cioè sotto due lance infisse in terra e sovrastate da una terza disposta orizzontalmente.
prendere due piccioni con una fava
Raggiungere due scopi con una sola azione. L’espressione deriva probabilmente da un metodo, poco ortodosso, usato per cacciare i piccioni, mediante un filo a un’estremità del quale era assicurata una grossa fava secca. Una volta inghiottita l’esca, il volatile non era più in grado di espellerla, come il pesce che abbocca all’amo.
parlare ostrogoto
Parlare una lingua o un dialetto incomprensibile e di suono sgradevole (quanto all’incomprensibilità, vale parlare greco, turco, arabo), o anche parlare in modo sgrammaticato. Per i civili, anche se decadenti, Romani, la lingua, gli usi e i costumi degli Ostrogoti, calati in Italia nel 489 sotto la guida di Teodorico, erano quanto di più rozzo e detestabile avessero mai conosciuto, e il loro nome passò in proverbio con questi connotati spregiativi.
parlar di corda in casa dell’impiccato
Parlare a uno di cose che gli rinnovano la vergogna o il risentimento, con ciò mostrando grave indelicatezza e mancanza di tatto.
passare in cavalleria
Si dice, scherzosamente, di cosa prestata e non avuta in restituzione, o che si ha motivo di supporre sia stata fatta abilmente scomparire. Quel mio libro non è più saltato fuori: sarà passato in cavalleria. La locuzione viene sicuramente dal gergo militare, ma è incerta l’origine di questo suo uso figurato. Forse per il fatto che la cavalleria era assai più rapida della fanteria.
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