essere la fabbrica del duomo
Si dice di impresa che, per le immani dimensioni o per l’inefficienza o pigrizia di chi vi pone mano, non è mai finita. Allo stesso modo delle grandi cattedrali, che richiedono ininterrotti lavori di restauro e di manutenzione. A Roma si usa l’analogo essere la fabbrica di San Pietro.
essere un’ acqua cheta
Dal proverbio: L’acqua cheta rode i ponti. Si dice di una persona apparentemente tranquilla irreprensibile, innocua, ma che sotto sotto persegue con costanza i propri fini, da noi reputati dannosi; proprio come una lenta corrente d’acqua, che si direbbe quasi senza movimento, ma che a poco a poco mina le fondamenta dei ponti La locuzione è stata “rilanciata” dalla commedia omonima (1908) di Augusto Novelli.
essere I’ ebreo errante
Lo si sente dire, quasi sempre in tono scherzoso, a proposito di chi si agita continuamente, non riesce a star fermo in un posto, quasi che, perseguitato da una maledizione, non possa mai trovare pace. Un’antichissima leggenda narra di un ebreo che, per avere offeso Cristo sulla via del Calvario, fu condannato a errare senza sosta fino alla fine del mondo, avendo solo cinque soldi in tasca. La leggenda ha ispirato musicisti, poeti e romanzieri, tra cui Wordsworth e Goethe.
essere (o fare) un’ ecatombe
Un massacro, una strage; ed è detto sia seriamente, per esempio a proposito di una battaglia, di una sciagura che miete molte vittime, sia scherzosamente, per esempio a proposito di un esame, di un concorso che vede una strage di candidati. Per gli antichi Greci, l’ecatombe era il sacrificio agli dei di numerosi animali (letteralmente “cento buoi”).
|