lasciare la stecca
Passare ad altri un incarico sgradito, un impegno o lavoro faticoso. L’espressione viene da una stecca di legno fornita di fori nei quali si facevano entrare i bottoni metallici delle vecchie uniformi militari, quando venivano lucidati prima della libera uscita. La frase infatti era propria dei militari, che andando in congedo “lasciavano la stecca” alle reclute.
la calunnia è un venticello...
E’ il verso con cui si inizia la celebre cabaletta (che è un tipo di aria musicale) cantata da don Basilio nel Barbiere di Siviglia (atto I, scena 7°) di Rossini. Si cita a proposito della maldicenza, e, data la tradizionale popolarità del melodramma nel nostro Paese, è assai più comune del calunniate, calunniate... che ha analogo significato.
legare (o attaccare o mettere) I’ asino dove vuole il padrone
Eseguire, controvoglia e per amore del quieto vivere, gli ordini impartiti dal padrone, anche se ritenuti sbagliati e dannosi allo stesso. C’è anche chi, con un ulteriore tocco di ironia, dice: legare l’asino dove vuole il medesimo, ovviamente alludendo al superiore.
I’ asino che vola
Si dice di cosa inverosimile, impossibile; e anche di persona sciocca e incolta che occupa un posto importante. A Empoli, nel giorno del Corpus Domini, effettivamente usavano calare un asino, munito di ali posticce, lungo una corda tesa dal campanile della Collegiata; e questo spettacolo si diceva appunto il volo dell’asino.
labirinto
Figuratamente, si dice di un luogo o di una situazione imbrogliata, che disorienta. Il nome fu dato a parecchie costruzioni leggendarie, caratterizzate dalla struttura complicatissima; forse il primo labirinto fu egiziano, ma il più famoso fu quello costruito da Dèdalo nell’isola di Creta per imprigionarvi il mostruoso Minotauro, figlio (per modo di dire) di re Minosse.
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