ma non è un’espressione raffinata. Nel primo caso, l’origine è incerta; nel secondo, è plurale latineggiante di “grano”, moneta del Regno delle Due Sicilie: 10 grana facevano 1 carlino. grato m’è il sonno e più l’esser di sasso
Verso michelangiolesco talvolta citato quando, per il disgusto che suscita il mondo circostante, ci si augurerebbe di essere insensibili come una pietra. Michelangelo lo fa dire alla statua della Notte, da lui scolpita con altre per ornare la tomba di Giuliano dei Medici in San Lorenzo a Firenze, replicando a un ammiratore poeta che invitava i visitatori a destare la figura dormiente, così viva che avrebbe potuto parlare. “No”, dice Michelangelo “di questi tempi (Firenze era minacciata d’assedio) è meglio non vedere la realtà, piena com’è di danno e di vergogna.”
gettare il guanto
Sfidare, e raccogliere il guanto significa accettare la sfida. Era antica usanza cavalleresca, di origine germanica, mandare il “guanto della battaglia” per dichiarare la guerra, e lanciare sprezzatamente un guanto in faccia all’avversario per sfidano a duello.
H
hàbeas corpus
Latino: abbi il corpo. Queste parole, che si incontrano abbastanza spesso nei romanzi a sfondo poliziesco-giudiziario inglesi e americani, sono le prime di una legge emanata nel 1679 sotto Carlo II d’Inghilterra per evitare arresti abusivi e ingiustificate detenzioni preventive, ingiungendo alle autorità
di polizia di tradurre l’arrestato (“presentare il corpo”) senza indugi davanti al giudice, al quale solo sarebbe spettato decidere se confermare l’arresto o liberare il fermato su cauzione. Per estensione, habeas corpus è passato a indicare il complesso delle garanzie fissate dalla legge a favore dell’indiziato.
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