go-go, a - (pron. “gogò”)
Dall’inglese to go, “andare”. A profusione, senza sosta, con giovanile esuberanza e vivacità. E’ usato talvolta nella denominazione di certi locali con clientela prevalentemente giovane e con allusione al forte consumo di bevande alcoliche. Si potrebbe anche tradurre “a garganella”. L’espressione deriva dall’antica parola francese gogue, che significava “allegria, abbondanza, esuberanza”.
golden boy (pron. “gòuldoen bòi”)
Inglese: ragazzo d’oro. Lo si dice di certi giocatori di calcio (la definizione fu coniata per il calciatore Gianni Rivera) con allusione un po’ alla loro bravura e più ai loro favolosi guadagni e valore di mercato.
goleada
Alla spagnola: ricca messe di goal segnati nel corso di una partita di calcio. Già usato da molti anni, il termine divenne anche più popolare dopo la vittoria della squadra italiana ai campionati mondiali di calcio svoltisi in Spagna nel 1982. Il campionato stesso diventò il mundial, i suoi vincitori i mondiali; uno di loro, Paolo Rossi, ebbe il soprannome di chico (bambino) de oro o Pablito de oro.
golpe
Spagnolo: colpo. Nel giornalismo politico, ricorre spesso in luogo di “colpo di stato”. Il termine ci viene dall’America Latina dove i golpes, generalmente compiuti dai militari, sono una radicata consuetudine.
grana
Dal gergo militare e burocratico il termine è passato nel linguaggio comune, designando una seccatura, una questione molesta. Inoltre, dal dialetto lombardo. è entrato nell’uso familiare col senso di “denaro”
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