ira d’Achille
Figuratamente, può riferirsi a un dissenso tra alleati, collaboratori che si dimostra deleterio per la causa comune. Così come lo fu, per i Greci che assediavano Troia, lo sdegno dell’eroe omerico contro il condottiero Agamennone, che lo indusse ad appartarsi temporaneamente dalla guerra ritirandosi sotto la propria tenda.
Italia, un’espressione geografica
Frase dell’austriaco principe di Metternich (1773-1859), grande artefice della restaurazione postnapoleonica e del predominio asburgico in Italia. Scritta in francese (lingua diplomatica per eccellenza fino alla Seconda guerra mondiale), era contenuta in un dispaccio sulla “questione italiana”
che lo statista indirizzò, il 6 agosto 1847, ai principali governi europei. In tale occasione, Metternich non diede prova di saggezza.
J
j’accuse! (pron. “zakus”)
Francese: io accuso! Così si intitolava una lettera aperta, pubblicata dal giornale L’Aurore il 13 gennaio 1898, che lo scrittore Emile Zola indirizzò al Presidente della Repubblica Francese Faure per reclamare che si facesse luce e giustizia sul “caso” di Alfred Dreyfus, un ufficiale di origine ebraica ingiustamente accusato di spionaggio a favore della Germania. Ripreso in varie occasioni, il titolo della famosa lettera è diventato sinonimo di atto d’accusa, di aspra requisitoria contro persone o istituzioni.
jacquerie (pron. “zakri“)
Francese. Nel linguaggio storico-politico, indica un’improvvisa rivolta popolare, violenta ma non organizzata. a carattere episodico. Jacques Bonhomme, “Giacomo Bravuomo” era l’ironico nomignolo con cui i nobili francesi chiamavano i contadini, e jacqueries (a partire dalla prima, sanguinosissima. del 1358) furono dette le sollevazioni antifeudali di questi ultimi.
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