kitsch (pron. “kic”)
Tedesco. Nel linguaggio della critica (d’arte, in particolare) si dice di opera di cattivo gusto. Vistosa e pretenziosa ma di scarsa qualità, fatta per carpire la buona fede degli ignoranti. Viene dal verbo kitschen, “macchiare, sporcare”.
know how (pron. “nòu hàu”)
Inglese: abilità, conoscenza tecnica.
kolchoz (pron. “kalhòs”)
Russo. È l’azienda agricola collettiva sovietica. Differisce dal sovchoz, in quanto quest’ultimo è in genere di maggiori dimensioni e gestito direttamente dallo Stato. Italianizzato in còlcos o colcòs.
Kulturkampf
Tedesco: battaglia culturale. Fu la grande battaglia politica (1872-1877) intrapresa dal “cancelliere di ferro” germanico, Bismarck, contro la Chiesa cattolica, principalmente sui temi del matrimonio civile, dell’educazione, delle nomine ecclesiastiche. Si usa ancora a proposito dei conflitti di competenza tra la Chiesa e lo Stato.
L
l’eterno femminino
Tedesco: das Ewigweibliche. Citato spesso impropriamente con allusione al fascino della donna e alla facilità con cui l’uomo vi soggiace, questo verso conclude il Faust di Goethe, con la redenzione del protagonista grazie all’amore di Margherita e all’intercessione della Vergine Maria, e si riferisce all’ideale, che è la vera realtà, meta costante, se pure irraggiungibile, dell’essere pensante.
legarsela al dito
Metaforicamente, serbare rancore per un’offesa subita, ripromettendosi di vendicarla. Dall’usanza antichissima, già menzionata nella Bibbia e sostituita dal classico nodo al fazzoletto, di legarsi un filo alla mano o a un dito per rammentarsi di fare una cosa.
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