I NIBELUNGHI


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     «Oh, madre mia», rispose, «cessiam questo argomento;
     l'amor porta alle donne solo angoscia e tormento;
     sempre vidi la pena unita con l'amore;
     voglio evitarli entrambi, così conoscer non potrò il dolore»

     Crimilde nel proprio animo si tenne lontana da amore, e così visse parecchi giorni felici, non sapendo nessuno che potesse piacerle come marito, finchè non guadagnò con onore un ardito cavaliere.
     Era lo stesso falcone che aveva veduto nel suo sogno, di cui sua madre le aveva spiegato il senso.
     Che sanguinosa ricompensa diede ella poi ai suoi più prossimi parenti, quando lo ebbero ucciso!
     Per la morte di questo solo morirono molti altri figli di madri.


     SECONDA AVVENTURA

     Siegfried.

     A quei tempi cresceva nel Niederland il figlio di un nobile re (suo padre si chiamava Siegmund e sua madre Sieglinde) in una fortissima città, conosciuta in tutto il paese situato presso il Reno; la città si chiamava Xanten.

     Io vi dirò quanto era bello quel guerriero. Il suo corpo era assolutamente immune da qualunque danno. Più tardi divenne forte e famoso quest'uomo ardito. Oh, quanta gloria si acquistò nel mondo!
     Quel bravo guerriero si chiamava Siegfried. Egli visitò molti regni, mediante la sua forza indomita e con il suo braccio combattè con molti cavalieri.
     Oh, quali rapidi guerrieri trovò fra i Burgundi!
     Prima che l'ardito guerriero divenisse uomo, egli compì con la sua propria mano tali prodigi, dei quali sempre si parlerà e si canterà; molte cose al giorno d'oggi dobbiamo di lui tacere.
     Nel suo tempo migliore, nei suoi anni giovanili, molte meraviglie si potevano dire di Siegfried, quanto onore egli acquistasse, quanto egli fosse bello, per cui molte vezzose donne ne erano innamorate.


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