I NIBELUNGHI


Pagina 29
1-10- 20-30- 40-50- 60-70- 80-90- 100-110- 120-130- 140-150- 160-170- 180-190

[Indice]

     «E rimandate i messi al paese del loro signore; dite loro che presto ci vedranno là; e fate che i vostri castelli siano rappacificati».
     Il re mandò a radunare cavalieri e soldati.
     E tutti insieme partirono per il paese dei Sassoni, dove Siegfried fece prodigi di valore; vinse i re nemici e li fece prigionieri e ritornò a Worms carico di bottino e di gloria».


     QUINTA AVVENTURA

     Come Siegfried vide Crimilde per la prima volta.

     Si vedevano ogni giorno cavalcare gli eroi lungo il Reno, essi che volentieri si fermarono per il banchetto di corte e che erano venuti nel paese per amore del re. A loro erano dati largamente cavalli e vesti.
     Anche i seggi erano già preparati per tutti i più ragguardevoli; così udimmo dire, trentadue dovevano essere i principi al banchetto. Le dame si adornavano a gara per quel giorno.

     Giselher, il fanciullo, era in faccende. Riceveva cortesemente cittadini e forestieri insieme col fratello Gernot e i loro uomini. Salutavano come si conviene i cavalieri.
     Portarono alla corte sul Reno molte selle dorate, scudi leggiadri e vesti magnifiche. Più di un infermo già tornava a pensare alla gioia.
     I feriti costretti a letto potevano ora dimenticare quanto è amara la morte; non si pensava più a compiangere i malati, tutti si rallegravano dei festosi giorni attesi.
     Come volevano vivere godendosi la larga ospitalità! Tutta la gente sognava gioia senza fine, abbondanza e letizia. Il paese di Gunther era tutto in giubilo.
     Una mattina di Pentecoste si videro andare tutti, magnificamente vestiti, i molti scelti cavalieri, cinquemila e più, verso la festa di corte. E i divertimenti incominciavano a gara.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]