Disse il guerriero Siegfried:
«Allora muovetevi e conducetemi qui mille Nibelunghi di quelli che sono nella fortezza, i migliori; li voglio vedere dinanzi a me; allora non sarà fatto alcun male alla vostra persona».
Slegò Alberico e il gigante. Il nano corse tosto a cercare i cavalieri. Svegliò accuratamente tutti i vassalli dei Nibelunghi e disse:
«Su, eroi, dovete andare con Siegfried».
Balzarono dai letti e furor tosto pronti. Mille veloci cavalieri stavano nella loro armatura di ferro. Li condusse subito da Siegfried, che salutò i guerrieri e a molti porse la mano.
Si accesero le candele, gli si offrirono bevande. Egli li ringraziò di essere venuti così prontamente. Disse:
«Mi seguirete al di là dell'acqua».
E questi arditi e bravi eroi vi assentirono. E Siegfried fece ritorno al paese di Brunilde.
NONA AVVENTURA
Come Siegfried fu mandato a Worms.
Quando ebbero navigato nove giorni interi, Hagen di Tronje disse:
«Ascoltate ciò ch'io dico. I vostri messaggeri dovrebbero già essere dai Burgundi a recare a Worms la notizia, senza più indugiare».
Disse re Gunther.
«Voi dite bene. E nessuno ci ha reso la traversata così piacevole come voi stesso, amico Hagen: andate dunque nel mio paese. Nessuno meglio di voi recherà la notizia».
«Signore mio, sappiate che io non sono un buon messaggero; lasciatemi qui sull'acqua a governare le camere; io custodirò qui le vesti delle dame, finchè non le avremo condotte nel paese dei Burgundi.
«Pregate Siegfried di fare l'imbasciata; egli la eseguirà puntualmente. Se rifiuta pregatelo gentilmente che faccia questo viaggio per amore di vostra sorella».
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