I NIBELUNGHI


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     Ortwein, l'ardito, conduceva la regina Ute, e così ogni cavaliere andava presso le dame. Certo non furono mai vedute tante dame insieme in una festa di corte.
     Molti giochi cavallereschi furono fatti da bravi cavalieri; e come no?, davanti alla bella Crimilde che giungeva alle navi. E le donne furono sollevate dalle giumente.
     Il re e i cavalieri stranieri erano giunti. Allora sì che ne furono spezzate di forti lance dinanzi alle donne! Si udivano i colpi rimbalzare sugli scudi nella grande folla.
     Le donne stavano vicino alla riva. Gunther discese dalla nave coi suoi ospiti. Egli stesso conduceva per mano Brunilde. Magnifiche vesti e gemme brillavano dappertutto.
     Dama Crimilde s'avanzò in atto nobile e cortese a ricevere Brunilde e il suo seguito. Con le loro chiare mani scostarono le loro ghirlande, quando esse si baciarono, e ciò fu fatto per amore.

     Crimilde, la fanciulla, disse allora con bei modi:
     «Siate la benvenuta in questo paese, per me, per mia madre, per tutti quelli che ci sono fedeli, amici e vassalli».
     Le due dame s'inchinarono. Si abbracciarono parecchie volte le donne. Non fu mai veduto un più amoroso ricevimento, di quello che fecero le due signore, dama Ute e sua figlia, alla sposa. Più volte esse ribaciarono la dolce bocca.
     Quando le donne di Brunilde furono tutte sulla spiaggia, molte vezzose furono prese per mano da galanti cavalieri. Si videro le nobili fanciulle stare dinanzi a Brunilde.
     Finchè il ricevimento fu finito, passò molto tempo. Molte rosee bocche furono baciate. Le regine si tenevano sempre vicine l'una all'altra. E gli eroi famosi si compiacevano a guardarle. Essi le seguivano con lo sguardo, ben sapendo che non avrebbero potuto veder nulla di più bello che quelle due donne, e non era esagerazione, perchè nella bellezza loro non c'era finzione, non c'era inganno.


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