I NIBELUNGHI


Pagina 69
1-10- 20-30- 40-50- 60-70- 80-90- 100-110- 120-130- 140-150- 160-170- 180-190

[Indice]

     Ella disse al re:
     «Vedete là il forte Gere e gli altri, che mio fratello Gunther ci manda dal Reno, come stanno giù nella corte».
     E Siegfried disse
     «Saranno i benvenuti».
     Tutta la servitù accorse dove erano i messi, e ognuno diceva loro buone parole. Il re Sieginund fu molto lieto della loro venuta.
     Gere e i suoi uomini furono albergati, e fu preso cura dei loro cavalli. I messaggeri furono condotti là dove Siegfried, il signore, sedeva accanto a Crimilde. Essi videro molto volentieri i messaggeri.
     Il signore e sua moglie si levarono tosto in piedi. Gere e i suoi compagni di viaggio furono accolti molto bene nel dominio di Siegfried.
     Il margravio Gere fu pregato di accomodarsi.
     «Permetteteci di esporre il messaggio, prima di sedere; lasciateci rimanere in piedi, noi stanchi del viaggio, finchè non abbiamo riferito ciò che vi mandano a dire Gunther e Brunilde; stanno entrambi bene.

     «E vostra madre, dama Ute, e il giovinetto Giselher, e anche il signore Gernot e tutti i vostri amici, che ci hanno inviato, vi offrono i loro servigi».
     «Dio li ricompensi», disse Siegfried, «io sono loro legato in amore e fedeltà, come si deve agli amici. Lo stesso fa la loro sorella. Diteci ancora se i nostri cari amici sono sempre di lieto umore, o se qualcuno, dopo che ci siamo separati, ha fatto qualche male ai fratelli di mia moglie? Ditemelo. E io li aiuterei fedelmente a sopportarlo, finchè i suoi avversari dovessero lagnarsi dei miei servigi».
     Il buon cavaliere, il margravio Gere, diede questa risposta:


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]