«Aspettate ancora un momento. Fermatevi.
«Voglio andare verso i miei amici con la corona in testa, e rimproverare a Hagen, l'uomo di Gunther, il male che mi ha fatto. So che è tanto superbo che non lo negherà. Non voglio poi domandare quello che gli succederà dopo».
Il suonatore di violino, quell'uomo tanto coraggioso, vide la nobile regina scendere la scala che, conduceva fuori del palazzo, e disse al suo compagno:
«Vedete, amico Hagen, come si avanza colei che ci ha invitati slealmente in questo paese. Non ho mai veduto una regina avvicinarsi ai suoi ospiti con tanti uomini armati, pronti alla battaglia.
«Sapete, amico Hagen, che hanno odio contro di voi?
«Se è così, vi consiglio di vegliare bene sul vostro onore e sulla vostra vita. Davvero, così credo, perchè mi pare abbiano intenzioni ostili.
«Ve ne sono parecchi robustissimi, di largo petto. Chi vuole salvare la propria vita ci pensi per tempo. Io credo che sotto le vesti di seta portino la corazza. Chi può dire che cosa vogliano fare?».
Hagen disse con collera:
«So bene che vogliono assalirmi, perciò portano le nude spade in mano. Ma, nonostante, tornerò nella terra dei Burgundi.
«Ditemi ora, amico Volker, starete con me se quelli di Crimilde mi assaliscono? In nome della vostra amicizia, rispondetemi. Quanto a me, vi sarò sempre fedelmente devoto».
«Certo che vi aiuterò», disse Volker, «e se anche vedessi re Attila con tutto il suo esercito marciare contro di noi, finchè vivrei non mi allontanerò dal vostro fianco».
«Dio del cielo ve ne rimuneri, nobilissimo Volker! E che mi occorre dunque altro? Poichè volete aiutarmi, questi guerrieri non hanno che da stare bene in guardia».
|