Federico Adamoli
LA CHIESA PERDUTA
(La vicenda della Chiesa di S. Matteo di Teramo)


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     Le lungaggini burocratiche ed i preventivi di spesa ridotti all'osso evidentemente non riescono a star dietro al deterioramento continuo del tetto, i cui problemi si presentano a cadenza quasi regolare, e dimostrano che i restauri compiuti costituiscono più che altro delle toppe: quanto tale complesso di elementi ha giocato a sfavore della chiesa, quando nei momenti più critici, a causa delle penose condizioni di conservazione, essa verrà screditata oltre ogni immaginazione (e si vedrà in quali termini) dalle pubbliche autorità decise a perseguirne ad ogni costo la demolizione?
     Tornando ai problemi del tetto, le precedenti esperienze evidentemente hanno insegnato qualcosa, se nel 1930 i tempi di intervento si rivelano molto più rapidi. Questa volta la supplica giunge in agosto da Don Lorenzo Di Paolo (17), parroco della chiesa di San Matteo, considerata la succursale della parrocchia di San Giorgio; negli anni a venire il sacerdote sarà il più acceso difensore delle sorti della sventurata chiesa teramana. Don Lorenzo fa presente che «nella travatura del tetto occorre sostituire alcuni vecchi e tarlati travicelli», ma più propriamente il tetto è crollato in più punti e costituisce un pericolo per il pubblico. Tempestivamente è stato approvato nei giorni di ferragosto il preventivo nella spesa di lire 2.500; quindi per evitare perdite di tempo i lavori vengono affidati al muratore di fiducia del comune, Berardo Fabbiocchi, che ha offerto un ribasso del 5% sui prezzi di perizia. Il restauro del tetto risulta già compiuto alla data del 4 ottobre. Non solo, ma il conto finale dei lavori evidenzia un risparmio di quasi 348 lire!

(17) Lorenzo Di Paolo. Nato a Teramo il 31 maggio 1886, per la sua viva intelligenza fu inviato a studiare dal Vescovo Zanecchia a Roma dove, alunno del Collegio Leoniano, frequentò brillantemente l'Università Gregoriana. Venne ordinato sacerdote il 2 aprile 1911, e tornato in Diocesi fu destinato parroco a Guardia Vomano. Nel 1921 fu nominato Direttore Spirituale del Seminario aprutino e contemporaneamente Direttore dell'Ufficio Missionario. Nel 1923 ebbe l'incarico di parroco della Cattedrale, e il Vescovo Micozzi gli affidò l'Azione Cattolica e l'Ufficio Catechistico. Il 10 agosto 1942 ebbe il delicato incarico di Vicario Generale. Fu un infaticabile animatore missionario ed educatore di adolescenti nella sua funzione scolastica. Morì a Chieti il 21 aprile 1981. (cfr. "Bollettino Diocesano di Teramo e Atri", 1981, n. 1; "L'Araldo Abruzzese" del 10 maggio 1981, pagina 5).


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