Federico Adamoli
LA CHIESA PERDUTA
(La vicenda della Chiesa di S. Matteo di Teramo)


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     E' proprio Palombieri in assenza del Podestà ad approvare i lavori, che sono svolti in tempi brevi dalla ditta Pietro Vimini per una spesa di lire 1.662,67. E' da notare che queste spese vengono imputate al fondo per la manutenzione e conservazione edifici destinati al culto, mentre nel passato si ricorreva al fondo manutenzione stabili comunali. L'ennesima toppa al tetto è stata messa, e non sarà l'ultima.
     Allo scopo di favorire la realizzazione dei lavori in grande stile che da tempo sono agognati per la chiesa si è costituito un "Comitato per i restauri della Chiesa di San Matteo" presieduto dal parroco Lorenzo Di Paolo, che nell'ottobre 1936 si rivolge al Podestà Giovanni Lucangeli per ringraziare le autorità che, avendo a cuore le sorti della chiesa, «hanno stabilito che l'antica sagrestia sia restituita e che il campanile sia ripristinato». Per agevolare il grande progetto (e trovare più facilmente il denaro occorrente per i lavori!) si cerca di dare un significato patriottico al restauro: con la recente fondazione dell'impero (20) la chiesa sarebbe considerata il "tempio votivo della Vittoria", e nello stesso progetto realizzato dall'ingegnere Mazzoncini, per il nuovo altare in marmo viene prevista la dedica ai caduti d'Africa, con l'apposizione alle pareti di una lapide con i nomi.

     Don Lorenzo si augura che la chiesa «venga dotata di locali per l'abitazione parrocchiale affinché il sacerdote, avendovi fissa dimora, non solo possa custodire il tempio votivo, ma ancora, perché le funzioni e i doveri del ministero parrocchiale possano svolgersi regolarmente a vantaggio di quattromila anime».

(20) In seguito alla vittoriosa guerra italo-etiopica, Mussolini il 5 maggio 1936 proclamò la fondazione dell'impero (Africa Orientale Italiana). Per l'invasione dell'Eritrea l'Italia incorse nelle sanzioni economiche della Società delle Nazioni, alle quali il governo italiano rispose dichiarando l'autosufficienza economica dello Stato (autarchia).


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