A ragione delle ripetute minacce di demolizione, sulla chiesa sembra essere gravata per quasi due secoli la maledizione del tragico crollo del tetto, che nel 1745 travolse trenta monache riunite in preghiera, uccidendone quindici.
(30) Nella citata relazione "Oratorio di S. Matteo" il Comune espone le argomentazioni che dimostrerebbero l'assenza di valore artistico e storico della chiesa: «Questo Comune non ha mai conosciuto un documento, nè ha avuto mai cognizione di concreti fatti storici, di provata e conclamata importanza, da attribuire alla Chiesa di S. Matteo valore storico. Chè, come è pacifico ed è stato autorevolmente affermato e definito, non basta che un bene sia di data remota, per assumere pregio storico, perché la semplice vetustà non dà valore storico. (...) Nessun rilevante valore artistico è stato mai conosciuto, come risultante, non da sommari e generici cenni di pregi, ma da esauriente motivazione della causale artistica, che inducesse a far ritenere l'edificio della Chiesa di rilevante interesse culturale, perché per il valore artistico è necessario si abbia la prova sicura del reale interesse artistico, che gli organi competenti attribuiscano alla cosa, di che si tratta. (...) Nè la coscienza pubblica, ed in particolare quella della popolazione teramana, nè, il che è notevole, tutti gli scrittori di vicende teramane (e sono documenti di rilievo), nei secoli, dal Palma al Muzi al Campana, al Savini, risulta abbiano mai conferito importanza artistica o storica alla Chiesa di S. Matteo. Nessuna menzione nelle loro opere accurate, a rilevare qualche pregio siffatto in essa. (...) Dell'arte nella Chiesa di S. Matteo di Teramo, di pregi artistici di essa nei secoli, nessuna storia generale o dell'arte, nessuna storia locale e particolare, nessuna monografia in materia, alcuna narrazione, neppure un foglio di spunti cronici locali, hanno mai data notizia qualsiasi fin'oggi. Silenzio completo assoluto. (...) E i pregi istessi non li hanno sentiti e ravvisati, si è cennato, non dicesi i lontani, ma neppure i cittadini di Teramo, dai colti o versati a quelli degli strati comuni della popolazione. I cittadini di Teramo considerarono la Chiesa di S. Matteo quella che è sempre stata: il tempio della Città senza alcun motivo di speciale raccoglimento religioso, di attrazione particolare, edificio di Culto, ma privo di alcuna caratteristica di rilievo, edificio di Culto, ma riservato al servizio dell'Ente proprietario, il Comune, o delle istituzioni, cui era concesso dal Comune per lo svolgimento dei compiti nel fabbricato annesso». |