I NIBELUNGHI


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     Ma siccome questo medesimo mito si trova anche nelle antichissime canzoni scandinave, e Siegfried somiglia molto al Sigurd dell'Edda, rimane insoluta la questione sollevata da molti dotti, se i Germani abbiano preso la loro leggenda dagli Scandinavi o se la leggenda, nata in Germania, forse nel V secolo, sia quindi emigrata nel nord. È certo che nell'Islanda e in Norvegia essa ha serbato tutti i suoi caratteri di origine pagana, mentre in Germania l'influenza del Cristianesimo l'ha profondamente modificata.
     Ma era pur sempre poesia di popolo, che del popolo rispecchiava il dolore, l'amore, la gioia:
     «Le antiche storie ci narrano molte cose meravigliose di eroi famosi, di grandi ardimenti, di gioie e di feste, di pianti e di lamenti; di arditi cavalieri e di battaglie udrete ora dire meraviglie».

     Così comincia la Canzone dei Nibelunghi e così si esprime l'anima del popolo.
     Nella Canzone dei Nibelunghi (che anticamente aveva il nome di Nibelungen Not; Not: affanno, pena, necessità) si fondono insieme quattro grandi cicli di saghe. Il ciclo bassorenano o franco: l'eroe ne è Siegfried, che vive nella città di Xanten, sul Bassoreno; il ciclo burgundo, i cui eroi sono Gunther, Gernot e Giselher, i re, con la loro madre Ute, la sorella Crimilde, e la moglie di Gunther, Brunilde, e con i loro guerrieri, tra i quali sono Hagen e Volker; la loro residenza è Worms; il ciclo ostrogoto, il cui eroe è Dietrich, Teoderico, la sua residenza Verona, che negli antichi canti è detta Bern, il suo più ragguardevole vassallo e maestro d'armi è il vecchio Ildebrando, della stirpe dei Wöllinge (Lupi), e poi vi sono gli altri, pur tutti dei Lupi, Wolfhart, Wolfbrant, Wolfwein; il quarto ciclo è quello di Attila o Etzel, il re degli Unni, con la sua prima moglie Helke e i figliuoli, e col guerriero Rüdiger di Bechlarn, il duca di Lotaringia Hawart, il vassallo di questi Iring, e con il principe di Turingia, Irnfried. L'abitazione di Etzel è Etzelburg, in Ungheria, l'odierna. Buda.


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