I NIBELUNGHI


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     Quando egli stava nella corte presso gli altri cavalieri, come si costuma nei giochi guerreschi, il figlio di Sieglinde pareva così amabile che molte donne segretamente lo guardavano con tenero cuore.
     Egli pensava spesso:
     «Come giungerò a vedere coi miei occhi questa nobile fanciulla, che da tanto tempo amo con tutta l'anima mia? Ella mi è ancora sconosciuta e io vi penso con malinconia!». Quando i possenti re se ne andavano cavalcando nel paese, e i guerrieri dovevano seguirli senza ritardo, e con essi anche Siegfried, era un dolore per la fanciulla; anch'egli, per causa del suo amore, soffriva molta pena.
     Così visse vicino ai capi, questa è la verità, nel paese di Gunther un anno intero, senza aver veduto la fanciulla amata, colei che in seguito gli procurò molta gioia ma anche molto dolore.



     QUARTA AVVENTURA

     Come Siegfried combattè coi Sassoni.

     Nel paese di Gunther giunsero, per mezzo di messaggeri, notizie di guerrieri di lontano che portavano odio contro i Burgundi; e ciò li turbò molto.
     Ve li nominerò. Uno era Lüdeger, un potente re dei Sassoni, poi il re Lüdegast, del paese di Danimarca, e questi si unirono con altri alleati. I loro messaggeri vennero nel paese di Gunther e tosto furono condotti alla presenza del re. Il re li salutò cortesemente e disse:
     «Benvenuti! Non ho ancora inteso chi vi abbia qui inviati; ditemelo dunque», disse con benevolenza il re; ma i messaggeri tremarono per l'ira di Gunther.
     «Signore, se volete darci il permesso di esporvi la nostra ambasciata, non vi celeremo nulla. Ecco i nomi dei signori che ci hanno inviati: Lüdegast e Lüdeger. Voi siete incorso nella loro collera. I due signori vi portano grande odio. Essi vogliono giungere qui a Worms sul Reno e sono aiutati da molti guerrieri; ciò vi serva d'avviso.


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